13/09/2014, Volpiano TO, La Locanda dei Ricordi 🗓
Il Comune di Volpiano, in collaborazione con l’Associazione Unitre, organizzano presso la sala polivalente di Volpiano, sabato 13 settembre alle ore 21,00, La Locanda dei Ricordi, un vero e proprio viaggio nel passato di Torino, tra la storia della città e i suoi simboli in occasione del del Millennnio. Filo conduttore l’illusionismo.
Lo spettacolo è ideato da Angelo Cauda, con la partecipazione magica di Natalino Contini, Danilo, Mr. Edison, Mr. Fish e Mr. Gallina.
Vi attendiamo numerosi
EMail info@comune.volpiano.to.it
Organizzazione Comune di Volpiano – Unitre volpiano
Cellulare Bigano Margherita – 3394401676
Fonte http://www.comunevolpiano.to.it/ComAppuntamentiDettaglio.asp?Id=44958
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In uno dei quartieri piu antichi di Torino, forse anche “magici”, a due passi dai cosiddetti Quartieri Militari, lungo il corso Valdocco, a breve distanza dal “Rondo della Forca”, in cui avvermero numerose esecuzioni alia pena capitale, in via Santa Chiara, al numero 23, dall’androne si passa al cortile, si scendono poi pochi scalini e ci si trova in un angolo di Parigi. L’impressione, in effetti, è questa. Un palcoscenico, sipario con velluto rosso, alle pareti una collezione di manifesti, di locandine, di “proposte” avanzate negli anni, da Maestri della magia, e lo scriviamo con la maiuscola poiché furono davvero famosi, indimenticabili, in un caleidoscopio in cui c’è da smarrirsi: Bustelli, Rander, Silvan, Victor Balli, ovviamente Brachetti, e c’è il rischio di dimenticarne molti, anche fra i maggiori.
L’atmosfera è tutta parigina, qualcosa di prodigioso, fra il Concert Mayol e il Moulin Rouge. C’è tutto, la luce complice, dal palco alle pareti, soprattutto l’atmosfera.
Qui si esibiscono grandi maestri della definita “Arte Magica”, alcuni dei quali hanno cominciato qui per poi essere considerati “maghi insuperabili”. E i manifesti alle pareti attestano la piena riuscita dei loro giochi, scaturiti alcuni da un prestidigitazione insuperabile, appunto con i gesti, in specie con le mani, con le carte, le monete, le funi, i cerchi. Meriterebbero di più, molto di più, in questa sala sotterranea promettente di alchimie e di effetti speciali.
Il più recente esperimento prodotto da questo incredibile “laboratorio” è uno spettacolo unico nel suo genere, denominato La locanda dei ricordi. Potrebbe rammentare una lanterna magica, dei tempi più lontani, portata su un palcoscenico non grande ma che pare dilatarsi a dismisura sino a divenire un mondo. Spiegare come si sviluppi La locanda dei ricordi non è facile.
C’è una Torino che non c’è più, velata dal tempo, che elargisce con generosità nostalgia e, appunto, ricordi. C’e il vecchio Balon, con i suoi personaggi (le “macchiette”) tipiche. Lo spettacolo, firmato da Angelo Cauda, instancabile nel gesto, con il gusto Omerico di raccontare le imprese di Ulisse, offre le magie di Alex, Danilo, di Mr. Edison, Mr. Fish, e di Mr. Gallina. È una “fisarmonica magica” di Paolo Demartini, Lele Demartini, la fantasia di Davide & Martina, i quali si fanno rimpiangere quando spariscono fra le quinte, con la loro verve instancabile. Martina Bracali aveva assunto in altri spettacoli le dimensioni, per lei troppo ristrette, quasi di “valletta”. Nella locanda no, si esibisce, recita, e, soprattutto, danza. La regia e le luci sono di Carlo Bono, le immagini di Germana Magnone. Collaboratori Roberta Gerardi e Grazia Bianchi.
Su Torino scende il velo dei ricordi: le aiuole del Valentino, lungo il fiume, le panchine per i clochards, i tipi che hanno voglia di parlare, quelli che si incontrano sempre, poi lo scenario si dischiude su Piazza Vittorio Veneto, con i baracconi nel tempo di Carnevale, le giostre, l’ottovolante, le meraviglie ingenue dell’epoca del “Muro della morte” e della “Donna Cannone”. Ma non può dimenticarsi ciò che La locanda dei ricordi offre con Porta Palazzo, con i suoi banchi, le fioraie, il mercato del pesce, il Balon. Una Torino ricca di ricordi su cui, ad un tratto, scende la neve: fiocchi bianchi, larghi, ondeggianti, come non se ne vedono più.
Oggi anche la neve è avara, scarsa, con piccoli fiocchetti che hanno una fretta del diavolo a sciogliersi sull’asfalto. La locanda dei ricordi offre tutto questo. Uno spettacolo molto parigino e anche molto torinese. Urge ripeterlo, farlo più conoscere, per applaudirlo ancora e di più, come merita.
Fonte http://www.praestigiator.com/index.php?p=torino/2010/10/21/la_locanda_dei_ricordi
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