14esimo WEEM #recensione
Tendenzialmente evito di descrivere eventi che mi hanno visto presente perché può sembrare una sviolinata, ma in questo caso vorrei fare un’eccezione perché il WEEM di Napoli è una di quelle occasioni da non perdersi. Quindi salterò a piè pari il mio intervento (ringrazio solo Salvatore Maria Ciccone per avermi proposto e Vito Gattullo che lo ha moderato) per provare a descrivervi tutto ciò che ho provato dal 3 al 5 marzo in questo evento.
Avevo sempre sentito parlare di questo congresso, ma per impegni non vi avevo mai potuto partecipare per cui quando Salvatore me lo propose bloccai subito il periodo e scelta più felice non feci.
Nei vari congressi spesso si tende a essere dispersivi, si formano gruppetti che seguono una conferenza o un’altra, si organizzano per mangiare tra di loro ecc, mentre qui (e in pochissime altre occasioni purtroppo) tutto si svolge comunitariamente. Non c’è un attimo in cui i congressisti siano lasciati soli nemmeno per i momenti enogastronomici (si vocifera che io abbia mangiato una fetta enorme di pastiera, ma diffidate da queste voci false e tendenziose). Tutto l’evento è un unico grande atto di amicizia, ti senti a tuo agio fin dal primo momento e hai un bel groppo in gola quando riparti.
L’evento organizzato dal Ring 108 (il club più antico d’Italia ancora in attività) iniziava il venerdì sera con il concorso da scena “La lanterna magica” a cui è seguito quello di close-up. Mi ha fatto piacere non solo vedere dei giovani che stanno cercando soluzioni visive e approcci particolari, ma di come siano stati attenti nell’ascoltare i giudizi e consigli dei giurati e qui devo dire che Ivo Farinaccia, Presidente di Giuria, ha fatto una cosa che difficilmente accade ovvero spiegare le motivazioni ai concorrenti dandogli, insieme ad altri giurati. tra i quali Hernan Maccagno, Loran, Francesco Matteo, suggerimenti e idee. Nei giorni successivi non solo questi ragazzi hanno provato ad ampliare questi consigli chiedendo approfondimenti, ma Ralgos (che si è aggiudicato il Primo Premio) li ha messi subito in pratica la sera successiva durante il gala. Il concorso è stato presentato da Roberto Muci (molto bello, sentito e non retorico il pensiero che ha rivolto a Tony Bonarelli) che ha intrattenuto i presenti in attesa del verdetto dei giudici.
La serata del venerdì si è conclusa con una cena presso la bellissima sede del club napoletano e un close-up clandestino che resterà nella mia memoria come uno dei momenti più divertenti e goliardici della mia vita.
Il sabato mattina è incominciato con l’apertura delle Case Magiche e si è tenuta la prima conferenza della giornata ovvero quella di Hernan Maccagno. Non è stato interessante solo ciò che ha mostrato, ma quello spiegato sia dalle posizioni da tenere in scena, ai movimenti, alle idee “pratiche” a tutta una serie di accorgimenti per rendere un atto davvero unico e indimenticabile. Un’energia fuori dal comune.
Alla sua conferenza è seguita quella di Ivo Farinaccia che desideravo incontrare da tempo perché lui è di quegli artigiani (ahimè razza in via di estinzione) che trasformano gli eggetti di uso comune in gimmick o conoscono leggi della fisica e chimica da poterle trasformare in magia.
Nel pomeriggio conferenza di Marco Merlino che non solo ha dimostrato la propria bravura e idee, ma di quanto sia importante conoscere le basi e la storia della propria arte da poter concatenare effetti andando a metterci delle varianti proprie da rielaborarli oltre a unirvi tradizioni personali o passioni come la cristalloterapia.
La sera si è tenuto il gala “Magia e Illusione” presentato perfettamente da Vito Gattullo (che nei vari entract, necessari per il cambio di scena, ha eseguito effetti di mentalismo) e Candida Grimolizzi (anche in veste di ballerina) di cui segnalo non solo la bravura delle persone presenti sul palco (tra ottime conferme quali i giovanissimi Vito Cascione, Alessio Maraucci e Francesco Matteo o big quali Farinaccia e Maccagno, la bella scoperta di Loran o le bravure di Merlino e Saykon nel saper gestire la scena), ma per una scaletta ben ideata e scorrevole (cosa spesso errata nei gala).
La domenica mattina dopo l’apertura delle Case Magiche è stata la volta di Loran che ha tenuto la sua conferenza confermando le belle sensazioni della sera precedente. Ottime idee, presenza scenica e tempi comici non indifferenti.
A seguire il mio intervento, la chiusura del convegno e, nel pomeriggio, per coloro che si erano prenotati, un imperdibile workshop con Maccagno.
Descrivere le sensazioni provate in questi giorni intensi non è facile perché si va dal calore umano alla professionalità, allo studio. Sono tornato via arricchito professionalmente e umanamente.
Un convegno da non perdersi, iniziate a segnarvelo per il prossimo anno.
Ringrazio Emilio Caccavello per le fotografie di questo articolo.