2 Giorni con Trabuk presso il 2 di Picche di Chivasso; recensione
Con Trabuk il circolo magico 2 di Picche arriva al suo quinto “due giorni con…”, dopo Preverino, Allegri, Starman e Iannone non poteva mancare l’Istrione per eccellenza della magia da strada e non solo, il Bagatto Trabuk!
Come di consueto il primo appuntamento dei “2 giorni con..” si apre con una serata di spettacolo aperto a tutti; quello di Trabuk è uno spettacolo d’altri tempi, ispirato ad una magia antichissima, ai Bagatti di piazza di un tempo, dove con pochi e semplici oggetti si crea uno spettacolo in grado di incantare il pubblico.
Quello di Trabuk però è più di uno spettacolo: è una passeggiata in un bosco incantato dove una sapiente guida prende per mano lo spettatore e gli mostra una serie di meraviglie, una più incredibile dell’altra; si parte con una produzione di uova dall’aria, lattine che appaiono nelle scarpe, racconti di fachiri di luoghi lontani e antichissimi rompicapo, che nelle mani del Bagatto si trasformano in vera Magia!
Come nella miglior tradizione di bagatti e bagattellieri lo show si chiude con il gioco dei bussolotti, una routine assolutamente unica e inimitabile, dove vengono prodotti da un piccolo bicchiere in metallo ogni sorta di oggetto, dalle pietre alle bottiglie, a enormi palle, uova e, soprattutto Icaro (il gufetto compagno di viaggi e avventure del Mago). Personalmente l’ho trovata una delle routine più belle e magiche che abbi visto. In conclusione uno spettacolo brillante e dal ritmo incalzante, che tiene lo spettatore incollato alla sedia per tutta la durata, che sa coinvolgere, divertire e meravigliare chiunque, dal bambino all’adulto. Insomma se sentite di un suo spettacolo nella vostra città non rimane che andarlo a vedere a tutti i costi.
Il giorno dopo è stata invece la volta della conferenza, che più che conferenza èun vero proprio workshop. Alberto (Trabuk) ha analizzato assieme ai presenti tutto il suo spettacolo; questo è stato sviscerato fin nei minimi dettagli, dall’attrezzatura e dalla gestione della stessa, alla costruzione delle routine fino allo scheletro, la concezione e la struttura della suo intero spettacolo.
E’ impressionante vedere quanta cura dei dettagli un Artista del suo calibro mette dietro ogni esibizione (che per un profano potrebbe sembrare del tutto improvvisata): ogni momento, ogni situazione è studiata e sfruttata per creare stupore e intrattenere. Per alcuni potrebbe avere però un unico “limite” (io invece ho trovato che sia uno dei punti di forza della conferenza): nonostante vengano dettagliatamente spiegati gli effetti che propone difficilmente qualcuno si porterà a casa una routine completa, in quanto sono cucitissime sul suo personaggio e sul suo spettacolo, ciò che lascia sono una serie di spunti per gli effetti, ma soprattutto una serie di idee per strutturare e costruire e rendere personali gli effetti che già si conoscono, come fare per lavorare a un proprio spettacolo, e cosa più importante: di come, per fare magia di un certo livello, sia sempre e assolutamente necessario lavorare su se stessi, in quanto il pubblico deve essere intenzionato a vedere l’Artista, non i suoi effetti.
Una lezione di altissimo livello, personalmente una delle migliori a cui abbia mai assistito, Grazie Alberto!
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