5 Domande: Mago Sales
Porre le nostre 5 Domande ad un personaggio come Don Silvio Mantelli, in arte Mago Sales, e’ difficile… Questa rubrica e’ nata per scoprire i riferimenti dei personaggi di spicco della scena italiana, ed il Mago Sales e’ il riferimento per molti di loro, leggere le sue parole e’ come arrivare all’inizio del percorso magico di molti artisti italiani.
Da 35 anni è prete salesiano con l’hobby della magia. Lui si definisce: prete per vocazione e mago per passione. Da anni si diletta, proponendo i suoi spettacoli in tutt’Italia… ora in tutto il mondo, attraverso le missioni salesiane. E’ stato in più di 25 paesi dell’Africa, delle Americhe e dell’Asia. 250 spettacoli l’anno. E’ stato maestro di Arturo Brachetti e di altri bravissimi artisti del teatro d’animazione.
Collabora attivamente a programmi televisivi a carattere nazionale, ha scritto numerosi libri su diversi argomenti e dirige un giornale chiamato : “Sim Sales Bim”. Ultimamente ha dato inizio a vari progetti. Tra cui: “Magiciens sans frontieres”, (maghi in missione speciale) e “Disarmo dei bambini” (una bacchetta magica in cambio di un’arma giocattolo). Ha costituito un’Associazione e una Fondazione. Don Silvio ha 64 anni di età e la sua magia più grande è il suo cuore di bambino che lo porta a vivere la propria vita a favore dell’infanzia, soprattutto quella più abbandonata, a cui regala costantemente sorrisi e solidarietà (attualmente aiuta più di 4.000 bambini nel mondo a vivere decorosamente il grande dono della vita). Il suo motto è “Chi salva un bambino, aiuta un pezzo di cielo a illuminare il mondo”….
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1)come ti sei avvicinato alla prestigiazione?
L’avventuta è nata 50 anni fa , nel 1963. Ebbi un primo maestro: un amico di famiglia: Francesco Corradi (poeta, cantante… mago e autista di taxi urbano) con tutte queste qualità era comunque un mediocre, ma ne era fortemente entusiasta, tanto da farmi appassionare all’arte dell’imbroglio. In seguito, in seminario, mi capitò di recitare una parte importante in una commedia teatrale. Fu un successo per il pubblico e per me, allora molto timido e pauroso di rapporti sociali. Misi insieme magia e teatro e fu la mia fortuna: vinsi la timidezza e incominciò la mia avventura, che non abbandonai mai… anche con incomprensioni e gelosie. VOLLI, VOLLI, FORTEMENTE VOLLI. La magia, come forma di esternazione del mondo incommensurabile della fantasia e della meraviglia, mi gratificava, rendendomi importante e padrone di un sogno.
2)il momento che ricordi piu’ intensamente della tua esperienza da prestigiatore.
Da allora sono passati tanti anni e tante esperienze. Penso di aver fatto più di 5.000 spettacoli ( E’ incredibile: ho dimenticato molte esperienze e incontri, ma gli spettacoli li ricordo tutti. Il palcoscenico è una benefica malattia o droga che ti entra nel sangue e diventa, non tua proprietà… peggio la tua essenza vitale che non puoi abbandonare, senza perdere una parte fondamentale della tua personalità. E’ come, se mi posso permettere di dire: la filigrana in una banconota, senza la quale il denaro non ha più nessun valore. Parafrasando una frase di Charles De Gaulle che disse: “L’etat c’est moi”. Io posso dire: “la magie c’est moi!”.
Allora tutti i momenti sono stati importanti. In questi anni, con una valigia piena di magie e un libro poesie ha fatto più volte il giro del mondo: mi sono esibito nelle Ande boliviane e nelle favelas brasiliane, nei villaggi africani della Nigeria, del Kenya, del Madagascar, tra i ragazzi delle Filippine e di Shangai. E ancora: tra i tanti Chiriperos di Santo Domingo e i troppi Boys’ Town di Mombay. Ho varcato i confini del mondo: nella foresta amazzonica, tra i ghiacci dell’Antartide, nei desolati deserti della Somalia, in Messico, al confine con gli Stati Uniti, nella terra di Tex Willer, nella stiscia di Gaza con i tanti bambini di Amas.
Ho sofferto per le tragedie di guerre dimenticate tra i ragazzi del Nord Uganda o dei lavori “forzati” di migliaia di bambini cambogiani nelle fabbriche di mattoni di Battambong.
Ho condiviso gioie e dolori con i ragazzi di strada delle grandi metropoli dell’Asia o dell’America latina. Ho fatto spettacoli nei cinque continenti, in centinaia di ambienti diversi, al chiuso, in piccole sale gremite all’inverosimile, in grotte di alta montagna o all’aperto sotto alberi di foreste o, ancora, in stadi capaci di contenere più di 5.000 ragazzi…
Ho donato una bacchetta magica a Giovanni Paolo II e a Papa Benedetto XVI; ho divertito, annullando un po’ la loro miseria, i tanti bambini di Korogocho, con Alex Zanotelli
Tra tutti questi momenti di vita e di magia, forse mi è rimasto più impresso lo spettacolo che nel 1995 feci davanti a madre Teresa a Calcutta nel cortiletto della sua casa madre con le centinaia di suore novizie. Mi ricordo che si divertì come una bimba ed io ho provato la soddisfazione di far sorridere anche i Santi. O forse mi ricordo in modo particolare lo spettacolo fatto in un ospedale a Lourdes, davanti a innumerevoli bambini del Belgio, senza braccia o gambe, alle cui mamme era stata somministrata un medicina micidiale (la talidomide). Allora, al di la del compiacimento per un sorriso, comunque donato, provai rabbia e vergogna del mio essere sano e felice.
3)quali sono i personaggi che ti hanno influenzato di piu’ ed in che modo?
I personaggi a cui mi ispiro.
A pensarci bene, all’inizio tutti i maghi mi ispiravano. Nel 1965 mi isicrissi al circolo magico nazionale a Torino. Era composto da un gruppo di prestigiatori non professionisti, ma molto bravi: Victor, Pocher, Matalone, Roxi, Candelie. Da loro imparai la tecnica del fare magia, alcuni mi furono maestri, altri, restii non mi insegnarono nulla; così dovetti rubare loro tecniche e trucchi. Divenni un mediocre prestigiatore… avevo imparato a fare magia PER il mio pubblico: i bambini. In seguito capii che la magia è gioco e partecipazione… allora incomincia a fare magia CON i bambini e questi divennero i miei ispiratori. Sì… Penso che i bambini siano i miei maestri e i maghi a cui mi ispiro quotidianamente. A volte riprendo il mio spettacolo con una telecamera, ma questa non la indirizzo verso di me, ma verso il mio pubblico: i bambini. Il giorno dopo guardo le riprese e correggo, migliorando la mia magia ( battute, tempi teatrali, musica e effetti scenici).
4)quale aspetto della nostra arte preferisci?
Naturalmente la magia con i Bambini: Mi troverei in difficoltà a fare magia per grandi. Se questi fossero INTELLIGENTI non avrei problemi… ma, la maggior parte non lo sono. Per me la magia non è bravura… è gioco e, se un pubblico non capisce questo, come lo capiscono i bambini o, i grandi che non si rassegno ad essere adulti, io non riesco a fare nulla.
Max Maven disse che i prestigiatori, si possono dividere in due categorie, a secondo del proprio carattere o personalità: la prima categoria comprende coloro che attraverso lo spettacolo magico sono riusciti a migliorare il proprio carattere (esempio hanno vinto la propria timidezza); la seconda categoria comprende coloro che hanno iniziato a praticare la magia, per avere potere sul prossimo ( sulle donne in particolare). Questi ultimi si conoscono subito, perché desiderano continuamente esibirsi, anche fuori del palcoscenico… gli altri invece, sono schivi a tirare fuori un gioco dalle proprie tasche e far vedere quanto sono bravi. Questi, sicuramente, sono più portati ad esibirsi davanti ad un pubblico di bambini che apprezza più il divertimento che la bravura del mago ed è il mio caso.
5)quali sono i tuoi progetti futuri?
L’essere umano non deve mai ritenersi un arrivato. Deve sempre avere un sogno che deve realizzare. Questo fa sentire viva la persona. Marcello Marchesi ebbe a dire: “Che la morte mi trovi vivo”. Se un uomo ha smesso di sognare… ha rinunciato a vivere.
I miei sogni: Da poco ho ultimato la realizzazione di un museo della magia a Cherasco (5 anni di lavoro e di collaborazione con grandi personaggi dello spettacolo e del cinema), il più grande e originale attualmente in Europa.
Ma i sogni restano. Mi piacerebbe iniziare una scuola di magia in cui insegnare quest’arte stupenda che a me ha dato la possibilità di essere felice e di regalare un po’ di questa meraviglia al mondo e, in particolare, ai bambini. Questa scuola, al di dell’insegnamento delle tecniche di misdirection, dovrà essere una scuola di umiltà e di umanità. Dovrà essere frutto di scelte “INADEGUATE”, quasi CONTROCORRENE, rispetto ai valori del profitto esecutivo, del possesso inadeguato, del credere che un conto in banca sia tutto nella vita. Mi piacerebbe far capire che la magia , come il sorriso di un bimbo, non ha prezzo. Mi piacerebbe insegnare che è possibile barattare “UN SORRISO PER UN PEZZO DI PARADISO”
In fondo il mio sogno, sarebbe quello di trovare un erede e successore ai miei sogni di magia e di solidarietà.
Chi vuole si faccia avanti. Mi potete trovare al 335 473784 sales@sales.it al museo della magia di Cherasco
Se volete sapere di più sul Mago Sales e le sue attività:
http://www.magosales.com
http://www.sales.it/
http://www.smilab.it/
http://www.museomagia.it/
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