5 Domande: Riccardo “Zadig” Rampini
Oggi le nostre 5 domande vanno a Riccardo Rampini, in arte Zadig, creatore dell’indispensabile sito Findacadabra!
Riccardo Rampini (Zadig) è ingegnere civile, dottore di ricerca in infrastrutture viarie e docente universitario, ma anche prestigiatore e studioso di storia dell’illusionismo. Ha iniziato ad avvicinarsi al mondo della prestigiazione all’età di otto anni e dal 1994 questa è diventata la sua seconda professione. Si esibisce principalmente in spettacoli di close-up e parlor magic per privati ed aziende, contribuendo anche come consulente creativo per strategie di marketing e campagne promozionali. Dal 2008 collabora con il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale); è inoltre ricercatore di storia dell’illusionismo e autore di uno studio biografico di prossima pubblicazione su Hieronimo Scotto, prestigiatore italiano di fine ‘500, nonché il fondatore del sito web Findacadabra (www.findacadabra.com).
1)come ti sei avvicinato alla prestigiazione?
Come molti, da piccolo. Ho scoperto la prestigiazione grazie ad alcuni giochi in scatola che erano in vendita nelle cartolerie, insieme a qualche “manuale di magia” trovato per caso in libreria durante le vacanze al mare. Direi che è stato amore a prima vista. Il percorso poi è stato lungo e costellato di continue scoperte, approfondimenti, ma anche incontri casuali con la magia.
Ricordo con piacere i semplici (ma efficaci) giochi di carte mostratimi da amici e da parenti, alcuni spettacoli visti in tv e i miei tentativi di recuperare nuove fonti, soprattutto libri.
Sono cresciuto in un paese di provincia e quando ero ragazzino non esistevano internet, YouTube, i siti di vendita online, i forum ecc., quindi non era per niente semplice riuscire a reperire materiale magico, né tantomeno entrare in contatto con altri prestigiatori per potersi confrontare e condividere idee e tecniche. Pertanto ogni risorsa che riuscivo a trovare era per me molto preziosa e meritava di essere studiata con attenzione. Negli ultimi anni la quantità di materiale disponibile è diventata enorme e facilmente accessibile, il che è sicuramente un grosso vantaggio, a patto di non sottovalutare ciò che si ha per le mani!
2)il momento che ricordi piu’ intensamente della tua esperienza da prestigiatore.
Il primo spettacolo di David Copperfield visto dal vivo. Ero a casa di parenti negli Stati Uniti e proprio nella città in cui mi trovavo era prevista una tappa del suo tour. Non ci pensai due volte ad andarlo a vedere. Ricordo che si respirava magia già nel momento in cui si metteva piede in teatro e l’atmosfera che è riuscito a creare durante lo show mi ha fatto capire l’importanza e l’intensità delle emozioni che un prestigiatore può trasmettere al pubblico.
3)quali sono i personaggi che ti hanno influenzato di piu’ ed in che modo?
Sono tanti, e devo dire che ciascuno ha contribuito a farmi amare aspetti diversi della magia e a influenzare le mie scelte artistiche. Nei primi anni sono inevitabilmente rimasto affascinato dall’eleganza con cui Silvan presentava i suoi effetti in tv. Successivamente ho iniziato a dedicarmi al close-up e i miei punti di riferimento sono diventati Michael Ammar, Daryl, Paul Harris, Armando Lucero, oltre naturalmente a Aurelio Paviato, che considero uno dei principali “responsabili” del mio amore per questa disciplina. Anche il continuo confronto con gli amici della “Corte dell’Illusione” di Brescia (il club che frequento) ha contribuito parecchio alla mia crescita artistica.
Per ciò che concerne l’interesse per la storia della prestigiazione, devo molto ad Alex Rusconi e a William Kalush, che mi hanno fatto scoprire le meraviglie del passato della nostra arte e fatto nascere in me la passione della ricerca storica.
L’ultimo personaggio che sento il dovere di citare è un prestigiatore statunitense incontrato all’età di 16 anni su un volo aereo e di cui purtroppo non conosco il nome. Ricordo di aver notato questa persona dall’aspetto apparentemente “normale” mentre leggeva una rivista di magia. Alla mia richiesta se fosse un prestigiatore e se potesse mostrarmi un effetto, lui acconsentì volentieri ed eseguì un vero “miracolo” sotto i miei occhi, utilizzando solo tre carte da gioco.
Questa persona mi ha fatto capire che il vero prestigiatore è colui che porta la magia dentro di sé ed è in grado, in ogni momento, di meravigliare le persone che lo circondano. Inoltre, col senno di poi, ho anche compreso la responsabilità che ciascuno di noi ha nel momento in cui si esibisce davanti al pubblico. Per molte persone quella potrebbe essere la prima (e forse) unica occasione della vita in cui entrare in contatto con la magia, e il loro interesse e la loro ammirazione per la nostra arte potrebbe dipendere esclusivamente dal ricordo di quel particolare momento.
4)quale aspetto della nostra arte preferisci?
Tra tutti gli aspetti, forse quello che mi interessa maggiormente è la comprensione dei meccanismi attraversi i quali la magia riesce ad affascinare e stupire il pubblico.
Ritengo che la cosa più importante sia non dimenticare mai che la prestigiazione è un’arte, e come tale dovrebbe essere percepita dal pubblico. Credo che riuscire a far provare agli spettatori le sensazioni che è nostra intenzione trasmettere sia l’elemento più importante, interessante e allo stesso tempo complesso della nostra disciplina. Gli strumenti e le tecniche che ci consento di raggiungere questo obiettivo sono certamente altrettanto importanti, così come lo sono per qualunque altro artista, ma è sempre l’opera finale, più che il metodo utilizzato per crearla, ad incantare il pubblico.
5)quali sono i tuoi progetti futuri?
Da ormai tre anni sto dedicando buona parte del mio tempo ad effettuare ricerche su Hieronimo Scotto, prestigiatore italiano della seconda metà del ‘500.
Il mio lavoro si è concentrato principalmente su testi originali italiani e stranieri del XVI e XVII secolo, ai quali sono stati affiancati altri documenti risalenti ad epoche successive. Oltre alle fonti librarie ho anche reperito ed analizzato oltre 60 manoscritti dell’epoca, tra cui più di 40 lettere originali redatte da Scotto stesso.
I primi risultati della ricerca sono stati raccolti nel lavoro presentato al “Premio Roxy” durante il Congresso di Saint-Vincent dello scorso anno. Al momento sto procedendo nella catalogazione e nell’analisi dei nuovi documenti raccolti in questi ultimi mesi.
Lo studio dell’intero materiale mi sta consentendo di ricostruire una cronologia degli eventi piuttosto dettagliata, che permette di chiarire diversi punti finora oscuri e svelare nuovi risvolti sulle vicende che hanno visto Scotto protagonista sulla scena magica europea di fine cinquecento. Conto di riuscire a pubblicare l’intero lavoro il prossimo anno.
Il secondo progetto riguarda l’evoluzione del sito web Findacadabra (www.findacadabra.com), da me fondato circa due anni fa.
Ora che il sito ha raggiunto una notorietà a livello mondiale, ho in programma di dare inizio allo sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili (iOS e Android), così da consentire l’accesso alle informazioni presenti sul sito in modo ancora più efficace e in piena mobilità. Proprio in questo periodo è iniziata l’indagine per l’individuazione di sponsor dedicati.