5 Domande: Trabük
Dopo averlo visto in azione non ho potuto resistere nel contattarlo per la nostra rubrica! Visitate il suo sito http://trabuk.it
Trabük è l’essenza della magia!
Un mercante di illusioni: palline, monete, carte, sassi e bacchetta magica, ma lo show…. è lui!
Vincitore di diversi primi premi: ” “Montecarlo Magic Day”, “Abano Terme CMI Convention”, “Abrakadabra” di Riga, Gran Prix “Colombe d’or” di Antibes ed incoronato “World Champion Street Magic” nel 2010 in Sankt Wendel.
Si è esibito in ogni situazione, dagli eleganti salotti alla strada, in prigione, in chiesa, nelle scuole e nei teatri di 14 diversi paesi in Europa, Asia ed America.
Il suo carattere esplosivo ed irriverente e la sua magia essenziale fanno di lui un mago eclettico e divertente!
1)Come ti sei avvicinato alla prestigiazione?
Leggendo un libro di storia della magia.”Il Grande Libro dei Maghi” di Olaf Benzinger.
Gli incontri che mi hanno segnato di più sono quelli che ho vissuto leggendo. Niente può essere più suggestivo di un libro.
Ho trascorso il primo anno senza conoscere alcun mago, facevo le “prove” con chiunque mi venisse a tiro, un po’ alla Bosco… ovunque: al lavoro, ai miei amici, ai miei vicini di spiaggia..
Ho cominciato studiando il mentalismo, poi i miei interessi si sono allargati. Qualunque gioco di prestigio che potenzialmente può affascinare e divertire il pubblico, mi interessa. L’unica condizione è che sia chiaro il ruolo del prestigiatore, cerco di evitare i giochi dove è evidente che il mago potrebbe essere sostituito da un qualunque meccanico.
Il personaggio “Trabuk” è frutto di una ricerca difficile.
Non volevo rischiare di diventare una pessima imitazione di Tommy Wonder! Pochi possiedono la sua eleganza naturale…
Ho l’accento piemontese e non ho alcuna intenzione di fare corsi di dizione, non ho alcuna nozione di teatro e ne sto alla larga.
Parlo e recito così… “come mangio”!
Per questo motivo nessuno saprà essere più Trabuk di …me!
Lavorare sui modelli proposti dai manuali porta lontano dall’arte.
Queste riflessioni mi han portato a pensare che non volevo “creare” un personaggio, ma “cercare” il mio personaggio.
E’ incredibile quanto il pubblico possa apprezzare i difetti di un artista (..)
2)Il momento che ricordi piu’ intensamente della tua esperienza da prestigiatore.
La finale del mondiale di street magic! E’ indescrivibile, uno dei momenti più emozionanti della mia vita! Ero circondato da un migliaio di persone, la giuria alla mia sinistra, mia moglie ed i miei figli tra il pubblico, incominciai urlando in inglese “non so perchè, sono veramente nervoso”, dopo venti minuti fui travolto dall’applauso del pubblico, il fatto curioso è che non avevo ancora finito lo spettacolo! Ero il quinto di sei concorrenti finalisti, e quell’applauso non voleva solo dire “bravo, ci sei piaciuto”, voleva dire “non importa chi ci sarà dopo di te, ne chi si è esibito prima, non importa neppure il giudizio della giuria” Il pubblico mi premiò così, incoronandomi con quell’applauso interminabile che considererei un ricordo falsato se non fosse descritto nero su bianco nell’articolo sulla rivista tedesca di magia.
3)Quali sono i personaggi che ti hanno influenzato di piu’ ed in che modo?
Tra quelli che furono, Bartolomeo Bosco, leggendo delle sue gesta… lo considero il più grande prestigiatore di tutti i tempi.
Tra i “veri” maghi di strada Nick Nickolas, trovo che la struttura del suo show nasconda dei principi veramente intelligenti.
Tra gli Italiani contemporanei Marco Aimone. Per la sua visione della magia, per la cultura magica, perchè quando si esibisce sa divertire al punto giusto, facendo prevalere il fascino sull’ilarità grazie alla sua profonda conoscenza dell’inganno.
Bosco: hai qualche consiglio per avvicinarsi al personaggio e conoscerlo meglio?
Si trovano articoli qua e là, io ho trovato su una bancarella “Il nuovo Bosco, ossia, Il diavolo color di rosa” un libro d’epoca su di lui. Peccato che non ci sia un’opera moderna che racconti della sua straordinaria avventura.
4)Quale aspetto della nostra arte preferisci?
La Magia è una forma di comunicazione, o se preferisci, uno strumento per comunicare.
Ogni forma d’arte lo è, ed ogni forma d’arte tocca corde emotive differenti.
La magia è l’unica forma d’arte capace di intrufolarsi in alcuni meandri segreti del nostro essere, alcune mail che ho ricevuto da miei spettatori sono la conferma che si possono smuovere emozioni profonde, a volte… sconosciute!
Questo è l’aspetto che più mi incuriosisce.
Il rapporto col pubblico è l’unica cosa che conta veramente. E’ l’argomento più importante della magia.
Ci sono infiniti modi di comunicare, io bacio abbraccio, urlo, tocco ecc. Altri non rivolgono al pubblico un solo sguardo, eppure comunicano in modo straordinario.
Trabük è il mio modo di essere.. quando sono col pubblico.
5)Quali sono i tuoi progetti futuri
Sto cercando di smettere, per ora… invano!
Mi piacerebbe sapere come fa il buon vecchio Trabùk fa dire che “Lavorare sui modelli proposti dai manuali porta lontano dall’arte”? Mi risulta che non abbia mai studiato dizione e recitazione, anzi la schivi come la pesto, e allora come puoi dire che una cosa “non funziona” solo quando l’hai provata e studiata a fondo. E’ chiaro che queste parole sono proferite da chi ha solo iniziato un percorso e si è fermato al primo naturale ostacolo (modificare il proprio modo di comunicare è difficilissimo e crea un “blocco” naturale all’inizio per motivi fisiologici che non sto qui a spiegare). Padroneggiare invece la propria voce ed il proprio corpo permette di acquisire uno spessore “universale” ed esprimersi con infinite sfumature. Tu sei Trabuk e Trabuk rimarrai, la scelta che hai fatto è quella più giusta PER TE, perchè non aveva senso un percorso radicale alla soglia dei 40 anni: ti avrebbe preso troppo tempo prezioso e, tra l’altro più si è strutturati più e complesso destrutturarso. Ti apprezzo molto e mi piaci molto cosi come sei ,ma perfavore, Alberto, non lanciare messaggi deleteri per i Giovani che vogliono seriamente avvicinarsi a questa forma di spettacolo.
Perdonami Francesco!
“Lavorare sui modelli proposti dai manuali porta lontano dall’arte”
Questa frase non è Vangelo… è “Vangelo secondo Trabük”,
frutto di personali riflessioni, capisco che tu ti possa sentire offeso, avendoci speso tanto tempo.
Come mai usi il tuo tempo per fare queste analisi gratuite sulle OPINIONI degli altri? …poco lavoro?..invidia?.. ti preoccupi per i Giovani?
I Giovani sono sufficientemente intelligenti per farsi condizionare o meno dalle opinioni degli altri.
Vivi sereno
Un abbraccio.
Vedi Alberto, mi spiace che tu la prenda sul personale facendo basse illazioni, io mi baso su quello che dichiari pubblicamente e termino anche facendoti i complimenti per quello che fai e per come lo fai. Mi sembra di aver argomentato il mio post più che sufficientemente, in maniera particolareggiata e con cognizione di causa. Lasciamo perdere le frasi del tipo “i giovani sono abbastanza intelligenti da…”, poichè sono quanto meno fuori luogo: non è una questione d’intelligenza. I giovani seguono gli esempi. Perchè rispondo qui? Semplicemente perchè amo profondamente il mio lavoro: purtroppo il risultato del degrado di questa forma di spettacolo è la mancanza d’informazione: chi si espone in prima linea ha il dovere morale di propagarla e diffonderla, Dove trovo il tempo di rispondere e come sono arrivato qui? Il tempo lo trovo, come d’altronde l’hai trovato tu, perchè avere relazioni sociali “virtuali” nell’ambiente è una componente fondamentale, al giorno d’oggi, del lavoro stesso. Come sono arrivato qui? Hanno gentilemente riproposto un mio articolo e sono venuto a vedere chi lo avesse fatto. Tra l’altro visto che mi hanno dato il compito di trattare l’argomento “comunicazione in scena” in una rubrica di MM l’argomento mi tocca ancora di più. Un abbraccio a te.
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