5 Domande: Walter Maffei
Molti di voi lo conosceranno per i suoi spassosi passaggi televisivi, ma dal vivo e’ un milione di volte più divertente! Ecco le nostre 5 Domande poste a Walter Maffei! Il sito ufficiale e’ http://waltermaffei.com/
Sono nato e cresciuto sulle sponde del lago di Varese il 21 febbraio 1969; ho scoperto la vocazione per il palcoscenico sin dall’infanzia, affascinato dai varietà televisivi degli anni ‘70, dal cinema di Chaplin e Fellini, dal cabaret di Antenna 3 Lombardia e dal teatro popolare dei Legnanesi negli anni ‘80. Contemporaneamente avverto un naturale interesse nella magia, che segnerà definitivamente il mio destino di artista; ho cominciato, così, una formazione autodidatta che mi ha portato, già nel 1991, ad essere un professionista dello spettacolo. Negli anni ’90 ho fatto esperienze all’estero, in particolare negli Stati Uniti, dove ero solito “sostare” per alcuni mesi all’anno; mentre a Milano i due palcoscenici/scuola in cui mi sono “formato” sono stati La Taverna dei 7 Peccati e la Ca Bianca. Arrivano anche le prime apparizioni televisive, dalle tv locali ai grandi network e le esibizioni in grandi eventi per marche internazionali. Gli anni a cavallo del terzo millennio sono quelli in cui ho lavorato e vissuto a Parigi, inizialmente a Disneyland ed in seguito nei teatri off, dove godrò di gratificazioni personali e professionali (e che mi daranno una cifra stilistica indelebile). In contemporanea, continuo ad abbinare il mio lavoro a lunghe permanenze all’estero, con progetti artistici, culturali e umanitari, come una sorta di “attività parallela”. Ma oltre allo studio del palcoscenico, non ho mai smesso di approfondire il significato della parola magia, diventando così anche una sorta di conferenziere sul senso culturale e antropologico dell’illusionismo. Dal 2005 sono di nuovo attivissimo su Milano con un’immagine ben codificata da pubblico, colleghi e addetti ai lavori e rappresento l’immagine di un nuovo illusionismo in Italia; il mio lavoro è in continua evoluzione, specialmente in campo teatrale, come artista e metteur en scène di spettacoli. Attualmente mi divido tra cabaret, televisione, eventi, laboratori e produzioni teatrali, stage didattici, conferenze, consulenze, con una sempre viva attività anche in campo sociale (ambiente, solidarietà, emancipazione).
1)come ti sei avvicinato alla prestigiazione?
Mi sono avvicinato alla magia sfogliando il manuale di Silvan; in seguito, per il mio quattordicesimo compleanno, mia madre mi regalò il Grande libro dell’illusionismo di Patrick Page che mi spalancò definitivamente le porte della magia. Tra l’82 e l’84 ho raccolto in edicola i fascicoli settimanali dell’enciclopedia Stupire; pochi mesi dopo ecco il mio primo emozionante incontro con un mago professionista, Vittorio Marazzi, il Mago Marvy che prestava le sue mani per le foto di Stupire. Marazzi si affezionò a me come un figlio e mi aiutò nel percorso magico e di vita, sino a quel maledetto novembre 1992, quando una malattia se lo portò via. Ancora oggi vivo il vuoto della sua assenza.
2)il momento che ricordi piu’ intensamente della tua esperienza da prestigiatore.
Ricordo benissimo il mio primo spettacolo di magia ed il primo gioco, tratto dal manuale di Silvan; avevo 11 anni e mi sono esibito ad una festa organizzata dal parroco del mio paese per i bambini dell’orfanotrofio. Il primo gioco in assoluto è stato quello di chiedere ad uno spettatore di scrivere una parola su un foglietto di carta e di bruciarlo in un posacenere; successivamente ho strofinato la cenere del foglietto sul mio avambraccio, dove è apparsa la parola scelta dallo spettatore scritta in nero.
3)quali sono i personaggi che ti hanno influenzato di piu’ ed in che modo?
Mi ispiro da sempre ai maghi del ‘900, per teatralità e caratteristiche; se proprio devo fare un nome allora dico Dugh Henning. Ma sono molti anche i nomi di personaggi che con la magia non hanno molto a che fare, ma che riescono ad emanarla più di un prestigiatore; per esempio Chaplin e Fellini.
4)quale aspetto della nostra arte preferisci?
Sicuramente l’aspetto comunicativo e l’opportunità di erudizione, proprio perchè il bagaglio culturale della magia spazia in diversi temi che vanno dalla scienza, alla sociologia, alla tecnologia senza dimenticare l’aspetto teatrale, capace di dare al mago una formazione tale da assicurare una buona presenza scenica e ottime intuizioni per creare buoni numeri.
5)quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho tanti progetti da portare avanti, che spaziano dal cabaret, alla tv, dal mondo dei congressi magici ai coaching aziendali; porterò ancora avanti il mio laboratorio magico nei locali e nei teatri e la mia conferenza per i circoli magici.