A Teo un programma per bambini, che è un po’ come chiedere a Erode di condurre lo Zecchino d’oro…
Un intervento un po’ polemico e sopra le righe ma che mi trova personalmente d’accordo su alcuni punti, pubblicato qualche giorno fa dal bravissimo giornalista Aldo Grasso sul sito corriere.it.
La vera illusione resta Mammucari
A Teo un programma per bambini, che è un po’ come chiedere a Erode di condurre lo «Zecchino d’oro»
Prendi due, paghi uno, come dice Silvio Berlusconi a proposito di Monti e Bersani. Non c’è altra spiegazione per dare conto della continua presenza di Teo Mammucari sugli schermi di Canale 5. Stavolta gli fanno persino presentare un programma per bambini, che è un po’ come chiedere a Erode di condurre lo «Zecchino d’oro». Si chiama «La grande magia. The Illusionist», un talent show dedicato al mondo dell’illusionismo, confezionato da Roberto Cenci, il creatore di «Ti lascio una canzone» e «Io canto», tanto per inquadrare il tipo e fornirsi di un telefono azzurro.
Le prove degli aspiranti maghi si alternano con quelle di cinque, noiosissimi professionisti: Uri Geller, Franz Harary, Ed Alonzo, Max Maven e Topas (giovedì, ore 21,16).
Nel corso della serata abbiamo assistito alle esibizioni di un ragazzino coreano «manipolatore di cd», di una ragazza americana che ingoia lamette («Ragazzi da casa non fatelo!» ammonisce Teo, più per dovere che per convinzione), di una coppia di trasformisti, di un ragazzo siciliano che estrae dal cilindro colombe e conigli, di un giovane brasiliano che produce rose in quantità. Verso mezzanotte Teo rimprovera il pubblico del teatro di Valmontone (dove è stato registrato il programma) perché fischia i responsi della giuria: «Non è bello fischiare, non è elegante, siamo in prima serata…». Ecco le nozioni di qualità e di tempo non devono essergli molte chiare, ma non importa. L’importante è l’illusione, dolce chimera sei tu. Sono tutte illusioni, ma le illusioni non sono tutte uguali. Quelle dei giudici, per esempio, sono le più fastidiose: perché tolgono spazio ai giovani, perché sono profumatamente pagate per creare altre illusioni, perché non c’è illusione senza delusione.
Perdute tutte le illusioni, non ci resta che Teo Mammucari e una trasmissione che è tutto fuorché una trasmissione.