Abracadabra – La Notte dei miracoli al Teatro Ghione di Roma #RECENSIONE
Il 26 dicembre c’è stata, presso il Teatro Ghione, la prima giornata di “Abracadabra – la notte dei miracoli” che terminerà le repliche il 7 gennaio.
Ad aprire lo spettacolo Guido Marini e il Maestro Voronin si sono esibiti nell’Asrah con Voronin che poi è ricomparso dal fondo platea.
A Voronin l’incarico di “collegare”, con il supporto di Guido Marini, i vari numeri per permettere il cambio scena e tutti i suoi ingressi sono stati una lezione di stile. Da osservare ogni suo gesto, movimento, sguardo, lancio di coriandoli. Tutto perfettamente calibrato.
Il suo celebre numero dei tavolini è di un ritmo perfetto che solo un attore del suo livello potrebbe sostenere.
Il primo a esibirsi è stato Francesco della Bona. Numero perfetto per sincronismo tra ciò che accade tra le sue mani e il sottofondo musicale e di suoni. Come modernizzare nell’aspetto tecniche classiche.
A Masayo il compito di portarci in Oriente con un elegante numero di corde e trasformismo.
Subito dopo il ciclone Alivernini. Ogni volta che lo vedo la risata è assicurata perché ha una mimica, una dialettica senza pari. Surreale, politically NON correct e gag a raffica.
Abracadabra si definisce lo spettacolo delle Feste e in tal senso si sta affinando sempre di più un’atmosfera “leggera” e tendente all’ironico come ha dimostrato l’esibizione di Stuart Mc Donald tra specchi e libri magici. Un numero di sicura presa anche per il numeroso pubblico giovane presente in sala.
Anca e Lucca hanno presentato la loro esibizione in italiano e ci tengo a sottolinearlo sia per lo sforzo fatto sia perché lo scorso anno la lingua inglese penalizzò in Supermagic l’esibizione di Thommy Ten & Amélie Van Tass che non erano molto seguiti dal pubblico.
Non so se esibirsi in una lingua non loro abbia potuto inficiare sul ritmo dell’esibizione, ma si sono prodotti in un effetto di mentalismo che ha lasciato tutti sbigottiti.
Prima di parlare dell’ultimo artista vorrei fare una riflessione.
Solitamente i galà di magia si chiudono con le Grandi Illusioni come se, senza di quelle, lo spettacolo rimanesse mozzo o non ci fosse l’effetto WOW.
Qui i Disguido hanno optato per un’altra soluzione ottenendo un doppio WOW.
Adrien Quillen prende il numero dei bussolotti e lo incrocia con le sue abilità da bartender in un mix di magia e acrobazia talmente ben studiato (anche con il supporto della musica e i vari fuochi accesi) che ti porta anche a credere che abbia fatto, ad un certo punto, un errore tanto il tutto è ben congeniato e naturale. Ritmo folle in un crescendo perfetto e travolgente.
Ancora una volta Abracadabra si dimostra un ottimo prodotto e diverso da molti altri spettacoli in giro sulla penisola.