Aldo Nicolini (Zio Potter) – intervista di Roberto Bombassei
“Per avere successo, lavora sodo, non mollare mai e soprattutto coltiva una magnifica ossessione.” Walt Disney
Conosco Aldo da tanti anni. Dalla sua semplice passione per la magia si è evoluto, creando, con il duro lavoro, il personaggio che oggi tutti noi conosciamo e che gli ha permesso di essere protagonista in ambiti internazionali. Ecco a voi, finalmente, Zio Potter.
1) IL TUO PERCORSO NEL MONDO MAGICO
Non penso, non ci sia stato mago che non abbia avuto questa passione fin da bambino, ma ai miei tempi non era per nulla facile imparare quest’arte da giovane, i trucchi erano veri e propri segreti è l’unico sistema per impararli era quello di diventare amico di un mago “maestro”. Oggi con l’avvento di Internet non è più così. Oggi vediamo i maghi che fanno a gara a spiegare i giochi, quasi per dimostrare la propria bravura che però non dipende da questo, una volta invece, per farsi rivelare un segreto, bisognava come minimo rivelarne uno simile a propria volta, in pratica uno scambio merce tra maghi.
E questo era il vero fascino della magia che oggi manca. Comunque, non avendo a disposizione un maestro, per imparare quest’arte, e iniziarla, come tutti, a livello hobbistico, l’unica soluzione era quella di buttarsi sui libri, in libreria o biblioteca, peraltro poco fornite, e così feci, tra i primi libri acquistati ricordo Mark Wilson e Patrick Page. Nel frattempo, Durante gli studi per diventare insegnante di educazione fisica, ho trovato lavoro come educatore in alcuni centri estivi, in quel frangente ho iniziato ad intrattenere i ragazzi anche se non ancora in modo magico, ma che ben presto arrivarono vere e proprie proposte dei genitori per animare le feste di compleanno, cosa che allora era abbastanza rara.
Dopo aver declinato più volte più che altro per paura di non essere all’altezza, tali proposte mi hanno sempre stuzzicato fino a quando decisi di accettare. Fu proprio in quella prima occasione che oltre a varie proposte di animazione inserire alcuni giochi di prestigio, in particolare una serie di palline che uscivano dalla bocca, che ebbero un successo tale al punto che ben presto venne chiamato dalla scuola che i piccoli spettatori frequentavano, ma solo per i giochi di magia.
Da quel giorno è partita una serie di passaparola che ha fatto crescere le richieste in modo esponenziale anche se mi rendevo conto di essere molto acerbo come mago. La vera svolta arrivo quando nel mio paese arrivo un mago professionista, si trattava di Attilio Calligaris in arte mago Gattile classe 1926 ancora in attività. Avvicinai questo mago e gli spiegai la mia passione, mi accolse con molto entusiasmo quasi fossimo colleghi da tempo e mi indirizzò presso il CLAM Club Arte Magica di Milano.
Di questo club nero già conoscenza ma per farvi parte bisognava essere presentato da un socio. E fu così che Attilio mi presentò e fece un piccolo spettacolino davanti ai maghi tutti molto anziani, esibirsi per la prima volta davanti a grandi professionisti tra cui ricordo Losi Bossi Mantovani che analizzavano dettagliatamente fu veramente molto difficile uno degli spettacoli più sofferti che ricordo. Tuttavia, presentare alcuni effetti innovativi per allora, come la bottiglia dal palloncino, ancora prima che venisse resa famosa da David Stones.
Venire a far parte del clan fu anche modo di conoscere molti giovani emergenti tra cui Antonio Poli, Roberto Bombassei e tutti quelli che crearono uno dei primi laboratori magici in Italia se non il primo denominato Magic Lab a cui vi aderì immediatamente. E anche qui sarebbe una lunga storia da raccontare, ma mi limito a dire sì tratto della svolta professionale.
Attorno all’anno 2000 con l’uscita del primo film di Harry Potter durante uno spettacolo in un teatro la gente era veramente convinta che facessi una rappresentazione del maghetto in realtà si trattava di una pura somiglianza ma visto l’interesse che suscitai decisi di sfruttare questa somiglianza creando Zio Potter un personaggio somigliante ma con una storia parte per non rimanere prigioniero nel personaggio creato da J. K. Rowling.
Anche il vestito era somigliante ma non amavo i continui richiami alle storie e alle scene del film ho dei libri. Questo personaggio ebbe un successo strepitoso già solamente con un sito internet e un biglietto da visita al punto da raddoppiare se non triplicare le offerte di lavoro che mi obbligarono a intraprendere un discorso da professionista. Il passaparola poi faceva il resto.
Fu tra l’altro il periodo di massima creatività a livello di giochi. Il grande successo però con il grande pubblico avvenne con il gioco bella caduta della testa. Dopo averlo presentato è passato abbastanza inosservato a cultura moderna nel 2006 su canale 5, il grande successo avvenne nel 2009 nella prima puntata della storia di Italia’s got talent, programma proseguito fino alla finale e che mi diede una notorietà unica e inaspettata.
Venivo riconosciuto in ogni situazione in ogni angolo vita quotidiana e ovunque mi trovassi, ero ricercatissimo su tutte le piazze d’Italia.
2) COS’E’ PER TE LA MAGIA?
La magia è il sogno di far diventare professione una tua grande passione e forse e forse questa è una delle più grandi realizzazioni della vita umana. Riuscire a lavorare portando con sé entusiasmo e piacere nel fare le cose è sicuramente un grande obiettivo nella vita umana. La magia ti sa dare grandi soddisfazioni. Quando agli inizi della mia carriera correvo dietro le quinte per inseguire il mago che mi aveva emozionato per fagli i complimenti con la luce negli occhi, e quando oggi, vengo fermato dalla gente entusiasmata dopo uno spettacolo, rivedo un po’ il mio passato, e rivedo le stesse emozioni che è uno spettacolo di magia può suscitare nelle persone.