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Bartolomeo Bosco e la magia. Intervista al mago Berok

Dal sito http://www.artspecialday.com/bartolomeo-bosco-e-la-magia-intervista-al-mago-berok/

Bartolomeo Bosco

Bartolomeo Bosco è un nome che oggi non ci dice granchè. Quando ho letto la sua vicenda, ho notato come la storia sia regina nell’occultare e disvelare determinati eventi, personaggi e situazioni. Bartolomeo Bosco era un mago. Un illusionista precisamente. Nato nel 1793 a Torino, fece della curiosità la sua dea guida. La magia era talmente consona alla sua persona che divenne famoso in tutto il mondo, tanto da essere chiamato ad esibirsi presso Re e Imperatori d’Europa, fino oltreoceano. L’aura di intoccabilità ed eccentricità che caratterizzava la sua persona contribuì a rafforzarne la professionalità. Ha reso la magia un’arte. Per tutto questo Bosco si può definire come il più grande prestigiatore italiano di tutti i tempi. Di lui ci parlerà meglio il sig. Rapacciuolo, in arte mago Berok, Presidente del club magico Bartolomeo Bosco di Torino.

Sig. Rapacciuolo Lei è Presidente di un club magico ispirato a Bartolomeo Bosco. Come mai questa scelta?

Ispirarsi a Bosco quando si fonda un club magico a Torino è una scelta quasi obbligata. I miei predecessori, in particolare il mago Enzo Pocher, che è stato il nostro primo presidente oramai trent’anni fa, riconobbero giustamente in Bartolomeo Bosco non solo una figura di spicco nella magia di ogni tempo, ma anche un cittadino di grande vanto per la sua città natale, Torino per l’appunto.

Il vostro è un club di magia: che tipi di attività svolgete?

Innanzitutto è bene distinguere fra la nostra magia e quella dei sedicenti cartomanti e chiromanti. La nostra è magia a scopo d’intrattenimento. Dichiariamo apertamente di essere creatori di illusioni per il piacere del nostro pubblico. In questo senso non troviamo nulla di male in chi legge le carte per divertire i suoi amici ma deploriamo recisamente chi esercita questa “professione” per ricavarne denaro a spese della credulità, della buona fede e, soprattutto, delle disgrazie altrui. Il Club Magico di Bartolomeo Bosco promuove lo studio e lo sviluppo della nostra arte organizzando corsi di magia, spettacoli, manifestazioni ed incontri. In particolare ci facciamo vanto del nostro E.I.S.M. (Exclusive International Stars of Magic), una formula unica in Italia con cui portiamo a Torino le più grandi star della magia mondiale, campioni pluripremiati nelle loro discipline. Essi tengono presso il nostro club conferenze e workshop ma soprattutto portano il loro spettacolo al pubblico torinese, che ha così la possibilità di vedere dal vivo spettacoli che normalmente richiederebbero lunghi viaggi fino a Las Vegas o verso altre capitali della magia.

Bosco era una figura straordinariamente poliedrica, come la sua arte, l’illusionismo: ce ne può parlare?

Riassumere in poche parole quel che fu Bosco è impresa davvero ardua. Egli fu definito il Re dei Prestigiatori ed il Prestigiatore dei Re, e questo a giusta ragione poiché Bosco, che si esibì per Re e nobili, come anche per il popolo più umile, fu fra i maghi ottocenteschi non solo uno dei più abili ma anche un innovatore della nostra arte. Egli è considerato, insieme a Robert Houdin, Hofzinser e Döbler, uno dei quattro padri della magia moderna. Questi quattro personaggi, infatti, riuscirono a cambiare l’opinione della gente riguardo la magia. I maghi, fino ad allora, erano considerati poco più che furfanti che si esibivano come saltimbanchi nelle fiere di paese. Bosco, invece, riuscì a farsi aprire le porte dei migliori teatri di tutto il mondo allora conosciuto, richiamando grandi folle ovunque andasse e ricavando fama e ricchezza da un mestiere che, per la cultura del tempo, avrebbe dovuto essere infimo e degradante.

Può raccontarci qualche curiosità relativa a Bosco e alla sua vita?

Di aneddoti attorno a Bosco ne nacquero a centinaia! Egli stesso ne era fiero ed in qualche modo li alimentava a scopo pubblicitario. Sulla sua abilità rimane famoso l’episodio della battaglia di Borodino durante la quale Bosco, allora giovane soldato piemontese, fu ferito e si finse morto per evitare peggior sorte. Il cosacco che, come d’uso allora, venne a derubarlo gli prese un orologio da taschino, poi del denaro, poi trovò un altro orologio da taschino, poi altri oggetti, poi un altro orologio, poi degli oggetti che non potevano essere di Bosco perché erano indubbiamente suoi. Insomma, ciò che il cosacco prendeva a Bosco, questi si riprendeva con gli interessi, sempre fingendosi morto! Se questo episodio è di dubbia autenticità, esiste invece testimonianza di come, chiamato per uno spettacolo alla corte del Re di Napoli, Bosco si fosse presentato alle otto e venti, in ritardo di ben venti minuti. Il Re lo apostrofò duramente per questo gravissimo sgarbo ma Bosco replicò che erano precisamente le otto in punto e tutti, controllando gli orologi, si accorsero che adesso segnavano davvero le otto!

Magia. Parola che oggigiorno viene collegata solamente al mondo dei bambini e degli spettacoli televisivi. Ha perso quel legame con l’invisibile, l’inspiegabile e il “soprannaturale” che la caratterizzava, venendosi a porre come mero “trucco”. È veramente così? È ancora possibile, oggi, fare magia?

Questa domanda centra il cuore del problema odierno. La magia sembra davvero aver perso quel fascino dei tempi andati, quando alcuni, vedendo sparire un fazzoletto, si facevano perfino il segno della croce. Ci credevano davvero poiché ritenevano la magia reale come qualsiasi altra cosa esistente. La temevano, la rispettavano e quindi, quando vedevano uno spettacolo magico d’intrattenimento, tributavano al prestigiatore lo stesso timoroso rispetto. Oggi le persone sono abituate a vedere di tutto: dagli effetti speciali dei film alle scene di guerra in televisione, un bombardamento mediatico insegna loro che ciò che si vede quasi sempre è falso o falsificabile. Non mi sorprende che tutta questa disillusione venga trasformata in scetticismo nei nostri confronti. È certamente sparita l’aura di timoroso rispetto di un tempo, ma a noi non importa poiché siamo i primi a dichiarare a chiare lettere che il trucco c’è, ma non si vede. L’uomo moderno è disilluso ma ha ancora tanta voglia di credere e di stupirsi. Noi maghi possiamo regalargli quella meraviglia di cui ha tanto bisogno, a patto che prendiamo coscienza di questo ruolo, perseguendolo seriamente.

Ai nostri giorni, che tipo di figura è il mago? Chi potrebbe essere il Bartolomeo Bosco del XXI secolo?

Il moderno Bosco dovrà essere una persona fortemente carismatica che sappia far ricredere la gente facendo loro amare nuovamente la nostra arte. In questo senso fanno ben sperare i vari show televisivi sulla magia che Sky e D-Max stanno proponendo: Dynamo, ad esempio, (come prima di lui David Blane e Criss Angel) ha un vasto seguito e noto che le persone ne parlano spesso, specie con me quando sanno che sono un mago anch’io. Peccato solo che uno spettacolo teatrale non possa avere la stessa diffusione di uno televisivo. Forse l’unico che può vantare ancor oggi pubblici enormi sia in teatro che in televisione è il grande David Copperfield.

Cosa consiglia a chi volesse iniziare a praticare l’illusionismo, la magia e il mentalismo?

Oggi per un aspirante mago è molto importante avere una guida competente che sappia indirizzarne gli studi e gli sforzi. Soprattutto, è un consiglio spassionato, tenetevi lontani da youtube e siti affini. I ragazzini di oggi sono bravissimi con le nuove tecnologie e ci mettono un attimo a trovare qualunque cosa desiderino conoscere. Spesso su youtube mi capita di vedere tutorial di trucchi magici realizzati da bambini sotto i quattordici anni. Cosa possono spiegare dei quattordicenni che hanno cominciato da un mese a tenere un mazzo di carte in mano? Al massimo possono tentare di spiegare (male) qualche trucco di base. Ma la magia non è conoscere il trucco: la magia è saper incantare le persone. E questo si ottiene solo sotto la guida di persone esperte e dopo anni di appassionati sacrifici.

Per i più appassionati e curiosi consiglio una visita al sito del Club magico di Torino www.bartolomeobosco.net

Ludovica Mazza per 9ArtCorsoComo9

Andrea Clemente Pancotti

Principalmente sono io Andrea Clemente Pancotti: infanzia rovinata dai fascicoli di “STUPIRE!” di Carlo “Mago Fax” Faggi. Abbandona l’Arte per poi riscoprirla alla soglia degli ‘anta.“. Ora il team si e’ allargato, siamo comunque un gruppo di amatori, seriamente innamorati della Magia…

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