BIZARRE MAGICK ITALIA
BIZARRE MAGICK ITALIA è diventata una realtà, nel senso che si tratta di un gruppo che unisce gli appassionati di questa branca dell’Arte Magica. Nel prossimo autunno avverrà la nostra prima adunanza nazionale e avremo finalmente l’occasione di farci conoscere dal grande pubblico. Fanno parte attualmente di questo gruppo artisti del calibro di Alfonso Bartolacci, Daniele Ancona, Michele Terlizzi, Gianni Mattiolo, Luca Volpe, Raffaele Scircoli, Claudio Mele, Matteo Borrini, tanto per citare alcuni nomi. Dire che cos’è la B.M è complesso, è più facile dire cosa non è.
Alfonso Bartolacci, uno tra i massimi esperti italiani di Mentalismo e, per l’appunto di Bizarre Magick (terminologia che, tra gli addetti del settore, viene spesso considerata intraducibile, ma ormai, per convenzione acquisita, viene definita nella lingua italiana: Magia Bizzarra) nel suo libro ”Mentalismo e Magia” (Edizioni La Porta Magica), afferma: “Ritrovare una carta scelta da uno spettatore usando semplicemente uno dei metodi a nostra disposizione, non credo sarebbe bizzarro, ma ritrovare la carta utilizzando una Ouija Board, la tavoletta con lettere e numeri che si usa per mettersi in contatto con gli spiriti, potrebbe essere un metodo sufficientemente bizzarro”.
Non solo: un bizzarrista propone, nei suoi spettacoli, dei monologhi teatrali (oppure dialoghi, se condivide la scena con un altro attore o con una attrice) per presentare i propri esperimenti.
Egli utilizza attrezzi molto particolari che hanno subito trattamenti di invecchiamento, si esibisce mostrando in scena oggetti legati alla tradizione esoterica, cerca, attraverso atmosfere suggestive e misteriose, di ricreare ambientazioni sceniche che permettano allo spettatore di immaginare gabinetti alchemici e laboratori di alta magia.
Il bizzarrista è, pertanto, un attore che recita brani teatrali e, servendosi di effetti di magia tradizionale e di mentalismo, li rielabora, riuscendo così a trasmettere allo spettatore forti emozioni legate, principalmente, a quello che viene comunemente definito: il mondo soprannaturale.
L’artista bizzarro non parlerà mai al pubblico di effetti o di giochi, ma di esperimenti, non indosserà abiti sgargianti tipici della magia da palcoscenico, bensì costumi di scena, solitamente sobri e di antica foggia, studiati appositamente per il personaggio che vorrà rappresentare. Non eseguirà le tradizionali routine di manipolazione con carte e palline e non farà apparire splendide tortore bianche, non produrrà eleganti foulard di seta colorata, no, niente di tutto questo. Ogni suo esperimento dovrà essere sempre supportato dalla recitazione di una storia al punto che l’esperimento stesso diventerà il complemento necessario a valorizzare l’atmosfera creata dal racconto.
C’è una riflessione di Daniele Ancona che può dare un’idea più precisa del nostro lavoro: “Il Teatro è la base della Bizarre Magick… Puoi decidere se essere un attore completo in scena o interpretare i tuoi effetti con le caratteristiche principali del tuo personaggio, mantenendo così una semplice impostazione di base… dipende da quanto si vuol spingere sul proprio numero e sulle proprie capacità di stare in scena. Un prestigiatore che fa il prestigiatore é un prestigiatore… un prestigiatore che recita il ruolo di prestigiatore, interpretando l’”alter ego” di se stesso, é un artista! Tutto questo è vivere la BIZARRE MAGICK!!!”
Testo di Stefano Paiusco.
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