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Cesare Gabrielli, il mago di Thomas Mann

Lo scrittore premio Nobel Thomas Mann, nel 1930 si ispirò ad un mago toscano pubblicando la novella autobiografica “Mario il mago“, in cui si racconta il triste epilogo di una vicenda che ha come protagonista il mago Cipolla, un dozzinale mago ipnotista. Quel mago a cui Thomas Mann si ispirò fu l’ipnotista Cesare Gabrielli, che con tutte probabilità coniò la celebre frase “a me gli occhi

Il noto scrittore vincitore del Premio Nobel, Thomas Mann, nel 1930 trasse ispirazione da un mago toscano per la sua novella autobiografica intitolata “Mario il mago”. Questa storia narra il triste destino di un personaggio chiamato il mago Cipolla, un mago ipnotista di modesta fama.

Il mago a cui Thomas Mann si ispirò fu Cesare Gabrielli, un ipnotista nato a Pontedera, in provincia di Pisa, nel 1881. Originariamente un venditore ambulante di cerini, Gabrielli si trasformò in un mago di successo grazie alle sue abilità nell’ipnosi. Questo lo condusse da una vita di umili lavori a una vita di notorietà e successo, circondato da artisti e amicizie di alto livello. Tra le sue amicizie c’era anche Gabriele D’Annunzio, che lo premiò con una medaglia d’oro e gli conferì il titolo di Legionario Fiumiano.

A differenza del personaggio della novella di Thomas Mann, Cipolla, Gabrielli era un abile ipnotista del suo tempo. Durante il periodo del regime fascista, quando le rappresentazioni di ipnotismo furono vietate, riuscì a evitare richiami e censure ricorrendo a giochi di prestigio e numeri di mentalismo.

Cesare Gabrielli era noto per la sua personalità complessa. Era un uomo socievole, amante del denaro e delle comodità, ma aveva anche un lato generoso e sociale. Molte delle sue esibizioni erano destinate a scopi benefici, in particolare per aiutare i mutilati di guerra, e si esibiva spesso negli ospedali. Inoltre, utilizzava l’ipnosi per aiutare i pazienti che dovevano subire operazioni senza anestesia.

Nel corso della sua vita, Cesare Gabrielli riuscì a guadagnare molto denaro e condurre uno stile di vita lussuoso. Era noto per la sua personalità forte, spesso boriosa, e aveva un’aria diabolica che sapeva sfruttare quando faceva ipnotismo o suggestionava le persone.

Gabrielli apparve anche in un film di Vittorio De Sica intitolato “I bambini ci guardano” nel 1943, interpretando il ruolo di un mago. È probabile che Eduardo De Filippo si sia ispirato a lui per la creazione del personaggio di Sik-Sik in “Sik-Sik” (1929) e del mago Marvuglia in “La grande magia” (1948).

Cesare Gabrielli morì a Milano nel 1943, lasciando dietro di sé un’eredità di abilità nell’ipnosi e nell’intrattenimento.

Fonte http://www.magoleo.com/cesare-gabrielli-il-mago-che-ispiro-thomas-mann/

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