Conferenza Eugene Burger, 27/11/2013, Torino, Recensione
Eugene Burger e’ indubbiamente uno dei grandi Maestri della Magia, grande teorico e studioso, una fonte inesauribile di conoscenza magica. Per chi non lo conoscesse, e’ obbligatorio procurarsi il suo libro “L’Esperienza della Magia”. L’indirizzo del suo sito web e’ http://www.magicbeard.com
Il tema della conferenza era il Teatro Spiritico, più in generale l’utilizzo di presentazioni che abbiano come tema gli spiriti ed i fantasmi, che sia uno show, una seduta spiritica o qualche effetto di magia close-up.
Subito Burger spiazza chi non lo conosce, esordisce dicendo che già dopo solo due anni un prestigiatore medio ha un bagagliaio non indifferente di giochi e non dovrebbe più cercarne di nuovi, dovrebbe concentrarsi su quelli che ha, studiarli a fondo, migliorarli, e costruirci attorno delle presentazioni convincenti ed efficaci per il pubblico.
Parla poi della sua passione per la magia, e come sia diventata poi la sua fonte di sostentamento, davvero di molta ispirazione per chi vorrebbe intraprendere questa carriera a tempo pieno. Le tappe della sua carriera sono scandite con malcelata malinconia, e non poche volte ringrazia la sua buona stella con un semplice e sincero “I was lucky!”.
Una delle parti che mi e’ piaciuta di più e’ stato quando ha raccontato di quando ha visto uno spettacolo della nota cantante country Dolly Parton; nei suoi show ci sono parti “stupidine”, parti impegnate, canta d’amore, di divertimento, parti serie, etc… tanti cambiamenti di umore, di scena, di sensazioni. Il cambiamento e’ quello che colpisce lo spettatore, quello di cui e’ fatta la Magia, il passaggio da uno stato all’altro, una pentrazionem, una trasposizione, un metamorfosi, una sparizione… tutti di cambi di stato. Così anche gli spettacoli, per Eugene, devono avere molte fasi, molti cambiamenti, divertimenti, paura, cambi di emozioni e di ritmo, ma per Burger i suoi interventi devono finire con un effetto “serio”, nulla di comico e di umorismo. L’ultimo effetto e’ quello che rimane di più nella mente degli spettatori (se si e’ calibrata bene la routine!), e lui vuole lasciare nella mente una sensazione di serietà e magia.
Vengono presentati circa 4 effetti dove il relatore non si ferma più di tanto nello spiegare i dettagli “tecnici” ma preferisce spiegare meglio quelli che riguardano la presentazione e l’interazione con il pubblico. Molto bella la distinzione di uso di dadi reali e dadi “invisibili” in un effetto.
A tradurre in modo impeccabile Ferdinando Buscema, di cui consiglio di vedere la sua pagina sul sito della Stanford University http://ecorner.stanford.edu/author/ferdinando_buscema ed anche il suo sito http://www.ferdinando.biz, di cui vorremmo presto vedere una lecture.
La conferenza di Eugene Burger e’ assolutamente da vedere!!!
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