Domenica 3 marzo Aurelio Paviato a “Passepartout en hiver”, Asti
Proseguono le conversazioni invernali di “Passepartout en hiver”, il ciclo di incontri organizzato dalla Biblioteca Astense e dalla CNA presso la sede della Biblioteca in Corso Alfieri 375. Dopo l’ultimo incontro tenutosi due giorni fa, il settimo appuntamento è in programma per domenica 3 marzo alle ore 17 ad Asti.
Sarà protagonista dell’incontro Aurelio Paviato. Nato a Vigevano, si è appassionato giovanissimo alla nobile “arte dell’illusione”, scelta felice e fortunata che segnerà il suo destino: sarà questa specialità ad aprirgli le strade della televisione (con “Buona Domenica” prima ed il “Maurizio Costanzo Show” subito dopo), portandolo a sviluppare spettacoli da scena anche in lingua straniera e ad esibirsi in tutto il mondo. Da sempre Paviato unisce la frequentazione dei testi classici dell’illusionismo alla passione per la filosofia, la retorica e la psicologia. In quest’ultima branca è particolarmente interessato ai processi sensoriali, alla psicologia della percezione e dell’illusione. Nutre poi molto interesse per la storia della sua arte e, nel 2007, ha pubblicato un articolo su “Le Carte Parlanti” di Pietro Aretino sulla rivista Gibecière, specializzata in storia della prestigiazione ed edita dal Conjuring Arts Research Center di New York.
Da alcuni anni Paviato studia con passione un manoscritto conservato presso la Biblioteca Astense; si tratta di un testo anonimo di fine XVII secolo dedicato ai giochi di prestigio, che Paviato ha presentato in alcuni incontri internazionali, suscitando grande interesse tra gli addetti ai lavori. Di questo testo dice: “La difficoltà maggiore nel parlare di questo manoscritto ad un pubblico di “non prestigiatori” consiste nel fatto che per metterne in luce tutta l’importanza bisognerebbe proprio parlare e spiegare i segreti, i principi e le tecniche dei giochi affinché, mettendoli in prospettiva con i metodi moderni, si possa comprendere il valore storico del documento. Ma si sa che i prestigiatori non amano parlare dei loro segreti in pubblico. Si pensa che ciò sia per salvaguardare i propri segreti. Ma se fosse invece per tutelare il pubblico?
Non è facile parlare dell’arte della prestigiazione ad un pubblico moderno, abituato agli effetti speciali del cinema da una parte, alla realtà virtuale dei computer dall’altra. Viene da chiedersi se il prestigiatore non sia oggi una figura anacronistica, ma proviamo a guardare le cose in questo modo: se il teatro mette in scena la vita, se il cinema è, per definizione, una fabbrica dei sogni, la prestigiazione è l’unica forma artistica dove qualcosa di surreale sembra accadere proprio qui nella realtà, qualunque cosa la parola realtà voglia dire”.
Al manoscritto di Asti è dedicato un numero monografico della rivista Gibecière.
L’ingresso agli appuntamenti di “Passepartout en hiver” è libero.
http://www.passepartoutfestival.it/2013/passepartout_notizie.php?id=736