Due giorni con… Aurelio Paviato. Recensione
Il 28 e 29 Gennaio, il circolo magico di Chivasso TO “2 di Picche” ha organizzato il loro settimo appuntamento ospitando il campione del mondo Aurelio Paviato.
La formula efficace e funzionale già testata in passato permette di vedere in una serata aperta al pubblico l’Artista al lavoro, e successivamente il giorno dopo discutere su quanto visto e sul suo modo di approcciarsi all’Arte Magica in una conferenza.
Aurelio ha portato in scena, presso il salone comunale “Felice Donato” di Chivasso il suo spettacolo “L’arte delle Meraviglie”.
Parlarne mi crea non poco imbarazzo, prima di tutto perché non è facile essere all’altezza dell’impressionante lavoro prodotto da Paviato, in secondo luogo perché rischierei di dilungarmi eccessivamente trasportato dai dettagli che costellano l’intera messa in scena; mi limiterò quindi a descrivere brevemente quella che è stata la mia impressione (già desumibile da queste poche righe).
Quello che fa Aurelio è prendere per mano il suo pubblico e condurlo con eleganza e garbo attraverso lo specchio che conduce nel “Paese delle meraviglie” che è in realtà l’Arte della Prestigiazione.
Attraverso effetti classici, dichiaratamente tali, il pubblico viene continuamente stupito dimostrando come, nonostante siamo ormai assuefatti da effetti speciali, l’Arte Magica è qualcosa di ancestrale capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano. Questo Aurelio lo sa e spesso durante la sua performance ce lo ricorda, raccontando aneddoti storici e riproponendoci gli stessi effetti appena narrati, noi “pubblico moderno” rimaniamo incantati come il pubblico di allora.
Inoltre la costruzione teatrale dello spettacolo mette il pubblico di fronte all’importanza dell’Arte Magica, spesso vista in modo riduttivo rispetto alle altre arti, capace di mettere in discussione ciò che è reale e di dimostrare al pubblico la forza delle illusione e l’importanza della meraviglia (come ricorda lo stesso Aurelio in chiusura).
Lo spettacolo ha una scenografia essenziale, non fa uso di grandi scatole colorate o strani apparati, ma di oggetti semplici e quotidiani che contribuiscono a rendere ancora maggiore lo stupore della Magia; gli effetti sono eseguiti con grandissima maestria e accompagnati da una narrazione elegante e garbata.
Uno spettacolo che riguarderei subito, e che mi lascerebbe, ancora una volta, stupito e meravigliato; consigliatissimo a chiunque abbia a cuore la Prestigiazione, l’arte in generale, o semplicemente voglia meravigliarsi ed emozionarsi.
La conferenza il giorno dopo ha avuto come fulcro l’esibizione della sera precedente. Aurelio ha sviscerato il suo spettacolo, non tanto sulle meccaniche dietro i giochi (anche se si è discusso anche di quello), ma ha posto l’accento sul perchè della scelta di quel repertorio, sul lavoro sui testi, sulla scelta delle musiche e su come gestire professionalmente la propria esibizione, la psicologia dello spettatore e la creazione di uno spettro di emozioni diverse.
Spesso si crede, anche tra gli addetti ai lavori ahimè, che conoscere il meccanismo di un effetto ci rende pronti a presentarlo al pubblico; Aurelio dimostra che per raggiungere la maestria, e quindi regalare allo spettatore l’emozione che si vuol creare, e nel pieno rispetto dell’Arte Magica, a un effetto bisogna lavorate anni, nella cura dei testi, nei tempi dell’esibizione, nella tecnica.
Oltre che una prova di grandissima conoscenza e abilità la conferenza di Aurelio è stata la dimostrazione ulteriore dell’Amore e del rispetto che questi prova nei confronti della Magia.
Una Maestro da cui tutti dovremmo, in qualche modo, prendere esempio. Grazie Aurelio.
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