Esperienza al Congresso Magico Centro Italia 2.0
Di Marco Merlino
Quella che segue non sarà prettamente una descrizione dettagliata del Congresso, ma una sorta di #cronaca delle mie impressioni su questa esperienza.
Avevo partecipato alla prima #edizione del Congresso Magico Centro #Italia ed ero tornato a casa con sensazioni positive, ecco allora la voglia di tornare per la seconda edizione. Comincio facendo un ringraziamento a Gianluigi Sordellini ed allo #staff per aver gestito questo congresso e per essersi messi a disposizione affinché tutto andasse bene.
Giungo a #Tagliacozzo il mercoledì sera e subito incontro i miei compagni di stanza con cui avrei vissuto questo viaggio. La prima sera passa tra i saluti con l’organizzatore, Gianluigi Sordellini, la cena, e l’incontro con alcuni residenti del posto che si ricordavano di noi dallo scorso anno. Il nutrito cast, indirizzato su close up e #mentalismo, ed il fitto programma, ma con qualche #spazio per poter visitare le case magiche o fare un #break, fanno presagire che anche questa volta ci sarà da divertirsi.
Le attività cominciano il giovedì pomeriggio con la conferenza Peter Pellikaan dedicata ad i packet trick, a seguire Yago ci mostra alcuni effetti e concetti con le palline di spugna. Ultima conferenza della giornata con Raul Camaguey, di origini cubane e trasferito a Madrid, ci racconta la storia di come sia diventato uno street performer dando dei consigli su come fare cappello e cosa è importante fare durante uno spettacolo di magia da strada. Nel frattempo arrivano al congresso anche gli spagnoli, segue la cena in compagnia di tutto il cast ed i congressisti e fino alle ore piccole continua lo scambio di idee.
Si respira un’aria di convivialità grazie anche alle grandi tavolate a cena, al fatto che le attività si svolgono tutte nello stesso plesso e che si ha possibilità di poter passare tante ore insieme per poter fare magia.
Venerdì la sveglia suona presto (ai congressi si dorme poco, si sa), colazione e in marcia per andare a vedere la conferenza di Gabriel sul mentalismo. A seguire la conferenza di Miguel Gomez che espone alcuni giochi e concetti che si trovano sul suo libro The joy of magic. Dopo pranzo si passa dalla conferenza di Miguel Angel Gea, profondo pensatore che attraverso alcuni giochi espone le sue teorie sulla percezione, a quella di Michael Vincent, performer elegante e di stampo classico che subito fa emergere quanto sia importante studiare da testi non più moderni, ma attuali, e quanto i suoi maestri lo abbiano influenzato. Segue Rico Weeland, con una conferenza dedicata alla Cartomagia e ad alcuni effetti tratti dal libro The Card Magic of Le Paul, ed al metodo che usa per trovare quattro assi a partire da un mazzo mescolato. La serata continua con la cena ed il concorso al teatro Talia. Terminato il concorso si torna a piazza obelisco a fare magia fino a tarda notte.
La mattina del sabato comincia con la conferenza di Ivo Farinaccia, dedicata ad alcune sue invenzioni in campo magico. Arriva il turno del mentalista Anthony Blake che mi ha colpito per i suoi ragionamenti, la sua presenza in scena e fuori.
Finito il pranzo si passa alla conferenza di Juan Villarejo, che con abilità e naturalezza mostra alcuni maneggi appartenenti al mondo del gambling. Piccolo break e si torna in sala conferenza per vedere Giancarlo Scalia che oltre a presentare alcuni giochi tratti dalle sue note (tradotte in italiano), presenta il suo Index, mostra effetti tratti dal suo spettacolo soffermandosi sull’aspetto tecnico e teorico e sul perché sia importanti giocare con lo spettatore. A seguire la conferenza di Willow Domansky sulla balloon art e la conferenza di Samuele Re sulle carte gimmick. La sera continua a teatro con lo spettacolo aperto al pubblico e poi in ristorante a fare giochi e continuare a parlare di magia fino a tardi (c’è il treno di ritorno, ma la voglia di stare insieme è tanta).
Sono state giornate in cui si è dormito poco, dense, ricche di scambi di idee, risate, stupore ed amicizia… da ripetere al più presto.