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“I bisbigli di Sofie” di Enrico Scaggiante #recensione # review

Quando l’amico Andrea Boccia, mio personale pusher letterario, mi segnalò il libro subito rimasi incuriosito dal titolo. Grazie a questo libro sono entrato in contatto con il suo autore Enrico Scaggiante, scoprendo una persona ricca di spunti interessanti e con una passione e preparazione notevole. Il libro si presenta già bene dall’aspetto essendo molto elegante e con una copertina che ci fa pensare a un libro di fiabe gotico, ma anche al diario che avrebbe potuto tenere un antico stregone. In un certo senso il libro è tutto questo e molto di più. Già il fatto di aver diviso i capitoli in Sussurri e Bisbigli dà al tutto un tocco di misterico, di qualcosa che viene svelato agli iniziati. E, in effetti, tutte le misteriose storie che vanno a comporre il libro (ben XIV Sussurri e XIV Bisbigli per un totale di 200 pagine) hanno un quid che ci trasporta magnificamente su un altro piano dove tutto è possibile e trovo semplicemente perfetta la presentazione di ogni effetto che ne consegue. Le foto delle varie scatole legate alla storia sono belle e dimostrano quanta cura e attenzione al dettaglio sia stata dedicata al tutto.

Credo che la dote fondamentale per chi fà un’arte teatrale e di intrattenimento, e la magia lo è, sia essere curiosi e leggere ogni cosa che possa influenzare e aiutare il nostro approccio alla scena per cui consiglio questo libro che è scritto molto bene e in maniera chiara.

1) Come nasce il libro “I bisbigli di Sofie”?
I bisbigli di Sofie è nato come lavoro di sintesi a completamento di alcuni precedenti miei testi: “Il manuale stregato” e “I sussurri della cripta”. Ritenevo infatti che mancasse un libro che racchiudesse nel dettaglio i segreti e le spiegazioni degli effetti magici del mio spettacolo “La cripta del manuale stregato”.
2) C’è una differenza coi tuoi due precedenti libri?
Tutti e tre i libri fanno parte del canovaccio costruito per uno show “gothic” e dalle atmosfere esoteriche, in stile “close up”,   pensato durante gli ultimi due anni e che ho potuto testare in varie occasioni.
“Il manuale stregato” è una sorta di “libro game” magico presentato come se fossero i resti di un antico grimorio di una strega, Sofie, vissuta in un’immaginaria Praga del 1400. Per attivare le magie del libro il lettore deve farsi guidare dalle indicazioni contenute nelle pagine. Inoltre attraverso un ulteriore fascicolo (L ‘Arcano dimenticato) è possibile trasformare “Il manuale stregato” in una sorta di gimmick per mettere in scena alcuni effetti di magia. “Il manuale stregato”  ha quindi due chiavi di lettura: una destinata al pubblico “non mago” e una aggiuntiva (e segreta) per il  performer.
“I sussurri della cripta” sono invece i racconti per introdurre degli effetti magici e degli esperimenti esoterici legati alla vita alla Strega Sofie.
“I bisbigli di Sofie” racchiudono, infine, sia le presentazioni  che la spiegazione degli effetti magici che metto in scena nella parte centrale del mio spettacolo. Effetti per i quali principalmente vengono utilizzati tarocchi, dadi e altri strumenti di divinazione.
 3) Le storie hanno una base di ricerca o sono totalmente inventate?
Le storie sono inventate anche se si rifanno ad alcune famose leggende legate alla città di Praga che ho voluto rimodellare per raccontare la vita della mia strega Sofie. Mi sembra interessante attingere ad una base storico – leggendaria  che potesse magari essere anche già nota al lettore rimodulandola però con elementi che si riallacciassero agli effetti magici che intendevo presentare.
4) Pensi che un effetto magico abbia bisogno di questa tipologia di cornice?
Penso che la cornice abbia un valore spesso fondamentale per valorizzare la magia. Un effetto per essere presentato bene, deve avere i giusti ingredienti: musica, coreografia sceneggiatura…  anche la scelta delle parole utilizzate è importante.  Molto spesso sono questi elementi a fare la vera magia.
 5) Ogni “Sussurro” termina con una foto del prestigio  cui è legato. Sono tue realizzazioni?
Sí, le scatole che si vedono alla fine di ogni sussurro sono le mini-coreografie che ho costruito per mettere in scena lo spettacolo.
6) Sono disponibili per chi fosse interessato?
All’inizio avevo cominciato a costruirle solamente per me, e di utilizzarle solo per il mio show, poi qualcuno ha iniziato a chiedermele e quindi ho ritenuto potesse essere un  prodotto da rendere disponibile al pubblico.
7) Sono nati prima i racconti o i numeri?
Spesso sono partito scomponendo in mille pezzi il numero per poi creare la sua storia. Altre volte invece si è innescato il processo contrario: volevo dare forma e personalitá alla strega Sofie magari impreziosendo i vissuti della fattucchiera con un effetto magico.
7) L’ultimo “Bisbiglio” ha una sorpresa. È un messaggio al lettore?
Considerato che “I bisbigli di Sofie” è un libro di magia destinato a maghi, volevo concludere il libro con un sussurro che potesse stupire anche il lettore.
 8) Cosa, per te,  non deve mai mancare in un’esibizione magica.
Creatività, passione, umiltá e una buona dose di sensibilitá per poter ascoltare i vissuti del pubblico.

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