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Il Circolo della Magia alla caccia di Bartolomeo Bosco

Bartolomeo Bosco, caccia al tesoro scomparso del mago torinese

Dopo 135 anni un gruppo di studiosi e appassionati del Circolo della Magia di Torino ha deciso di provare a recuperare i preziosi bauli dell’illusionista inabissati nella Senna

di Massimo Massenzio

Il torinese Bartolomeo Bosco è stato uno dei più grandi illusionisti di tutti i tempi, ma nessuno si è mai preoccupato di cercare il suo «tesoro», scomparso nelle acque della Senna durante un naufragio nel 1833. Dopo 135 anni un gruppo di studiosi e appassionati del Circolo della Magia di Torino, il terzo al mondo per grandezza e fama, ha deciso di provare a recuperarlo, organizzando un primo sopralluogo a Parigi, fra poche settimane. La realtà che supera l’immaginazione, verrebbe da dire e parlando di maghi e prestigiatori sembra quasi un paradosso. Ma l’impresa non è impossibile: anni di studio e di ricerche hanno infatti permesso di localizzare il punto esatto dove il barcone, che trasportava le attrezzature dello spettacolo di Bosco, è affondato. Un’ansa del fiume nei pressi del Pont du Pecq, a Saint-Germain, dove potrebbero essere conservati bauli, spade, pistole, trucchi e — forse — anche l’ultimo incasso.

La «pazza idea» è venuta a Mariano Tomatis, scrittore, illusionista, storico e docente di mentalismo del Circolo della Magia. Dopo aver letto e presentato il libro «Bartolomeo Bosco. Vita e meraviglie del mago che conquistò l’Europa», scritto da Alex Rusconi, Tomatis è venuto a conoscenza di particolari sconosciuti della vita del mago torinese. Compreso quel misterioso naufragio a Nord di Parigi: «Ne ho parlato durante una cena fra amici e in un attimo si è risvegliato l’interesse per una vicenda dimenticata da quasi due secoli. E quindi mi sono chiesto perché non verificare se davvero quel “tesoro” sia ancora in fondo alla Senna». Un altro socio del Circolo torinese, Roberto Gotta, avvocato e appassionato di magia, ha raccolto la sfida e ha preso i primi contatti con un club di sommozzatori parigini: «Non sarà facile, ma vogliamo provarci. Sarà necessario chiedere autorizzazioni, trovare sponsor e magari lanciare una campagna di crowdfunding. Ma prima di tutto bisogna rendersi conto di quali sono le condizioni dei luoghi per provare a organizzare il recupero. Il valore dei giochi di Bosco? Inestimabile». Del resto il nome di Bosco è conosciuto in tutto il mondo e, qualche anno fa, fu citato anche in una puntata della serie televisiva americana di X-Files, come «il più abile illusionista al mondo nel gioco dei bussolotti».

Il grande prestigiatore proveniva da una famiglia borghese che a Torino gestiva il Caffè Internazionale, nei pressi della Cittadella. Nato nel 1793, si appassionò sin da piccolo alla magia e furono i suoi giochi di prestigio a salvargli la vita quando fu fatto prigioniero a Borodino durante la campagna napoleonica. Nel campo dove fu detenuto in Siberia intratteneva i militari russi con i suoi trucchi e il più famoso era quello in cui si faceva sparare da un intero plotone per poi sparire e ricomparire in una nuvola di fumo. Tornato a Torino nel 1814, cominciò a studiare medicina, ma dopo qualche tempo si dedicò completamente alla carriera di illusionista. Dei suoi spettacoli scrisse più volte la Gazzetta Piemontese e la sua fama crebbe rapidamente, tanto da portarlo a esibirsi in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Sud America. Morì a Dresda nel 1863 e, quando la sua tomba stava per essere demolita, fu acquistata dal grande mago Harry Houdini, che lo considerava un maestro. «Non è assurdo sperare che alcune attrezzature in metallo si siano salvate — conclude Tomatis —. Anche la prima testimonianza certa della Sindone, il celebre medaglione in bronzo, è stato ripescato in fondo alla Senna». Buona fortuna.

Fonte https://torino.corriere.it/cronaca/18_luglio_22/bartolomeo-bosco-caccia-tesoro-scomparso-mago-torinese-d7968514-8dc6-11e8-8382-fa27f64b6a47.shtml

Andrea Clemente Pancotti

Principalmente sono io Andrea Clemente Pancotti: infanzia rovinata dai fascicoli di “STUPIRE!” di Carlo “Mago Fax” Faggi. Abbandona l’Arte per poi riscoprirla alla soglia degli ‘anta.“. Ora il team si e’ allargato, siamo comunque un gruppo di amatori, seriamente innamorati della Magia…

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