La Magia nei Libri – MINI MAGIA (1971) di Carmelo Piccoli
Di Davide Rubat Remond
In un precedente articolo ho parlato di Carmelo Piccoli, sacerdote illusionista, il cappellano militare che intratteneva i giovani soldati con la sua arte magica. Il suo è stato un contributo enorme, in termini di volumi e manuali magici, nella divulgazione della prestidigitazione destinata in particolare alle classi più giovani. “Siamo tutti maghi”, un opera importante composta da tre volumi, è il suo lavoro più conosciuto grazie alla diffusione, ad opera di un catalogo per corrispondenza degli anni ’80, di una versione ridotta e pensata appositamente per una distribuzione più ampia e variegata.
Tra le tante opere di Carmelo Piccoli è degna di nota, non tanto per i contenuti, quanto per originalità e per l’idea che sta alla base della sua creazione: MINI MAGIA del 1971 un “non-libro”, una cartellina in elegante cartone telato che racchiude e conserva 84 schede, in ognuna delle quali è spiegato un gioco di prestigio.
Con il termine “Mini Magia” l’autore intende tutti quegli effetti per la cui realizzazione non siano necessarie spese e materiali di difficile reperibilità.
Le schede sono suddivise in cinque diverse parti, di colore diverso a seconda della categoria del gioco di prestigio:
28 schede dedicate ai PRESTIGI
20 schede dedicate alle MONETE
8 schede dedicate alle CORDICELLE
16 schede dedicate alle CARTE
12 schede dedicate a SCHERZI E CURIOSITÀ
Si tratta di giochi molto semplici, descritti e illustrati in modo intuitivo e di facile comprensione, presentati come un ricettario destinati alle famiglie e alle comunità.
Il concetto di base di quest’atipica pubblicazione è quello del “libro aperto”, infatti, su specifica richiesta dell’autore, i lettori erano liberi di migliorare e accrescere i giochi spiegati aggiungendo note alle schede, o meglio ancora inventarne di nuovi e spedirli all’indirizzo indicato, con la promessa che i migliori avrebbero fatto parte di una futura raccolta con schede, complete di nome e cognome e di colore arancione.
<<Viene così ad essere un libro aperto per favorire personali iniziative e il ricupero di tutto quel vasto patrimonio di giochi tramandato, il più delle volte, per via orale e che perciò può cadere nell’oblio.>>
La mia copia è resa unica dalla dedica autografa di Don Carmelo, cappellano militare che offre in dono la sua opera al suo Generale: S.E. Generale Cassone.