Maghi e prestigiatori: frammenti di meraviglia nei cinegiornali Luce
Quando i maghi andavano ai Congressi mondiali e i bambini a scuola di magia. I cinegiornali del secolo scorso ci raccontano con rapide immagini la meraviglia, il gioco e la magia di cui abbiamo sempre bisogno per riuscire a vivere la vita reale
di ANTONIO DIPOLLINA
Primi anni Cinquanta, secolo scorso, gli ohh di meraviglia si sprecano. Li vediamo sulle facce dei presenti, bambini soprattutto, li intuiamo negli spettatori di casa nostra che si vedono recapitare nei cinegiornali d’epoca velocissimi frammenti di meraviglia.
Oggi il mago si porta ovunque e ha raggiunto una dimensione 2.0. Per stupire in tv, poi, ci vuole l’impossibile: e in questi filmati d’epoca, quasi settant’anni fa, l’impossibile c’era eccome. Addirittura l’esistenza, in Olanda, di veri e propri congressi mondiali per illusionisti, e via con le prime donne tagliate a metà e con le carte che impazziscono e si piegano a ogni combinazione miracolosa.
Il trucco c’era sempre, la meraviglia anche di più. E infatti la storica voce dei nostri cinegiornali si prende l’obbligo di ironizzare, smontare, sminuire un po’ l’operato con battute corrive quanto irresistibili a inquadrarle nello spirito del tempo: ma cosa vogliono questi maghi, alla fine, non vorrete cascare nel loro incanto. Loro, all’estero, ci cascano, noi siamo superiori e ci facciamo sopra del sarcasmo.
La storia aveva appena dimostrato che non era esattamente così, e che il progresso e l’uscita dai tempi bui era fatta anche dalle meraviglie dell’intrattenimento futuro, dei sogni al cinema, e qui dell’arte della prestidigitazione.
I filmati sono brevi e deliziosi, tutti, non è solo vintage, è testimonianza vera e propria. Da notare come il ritmo sia infernale – anche allora c’era soprattutto il terrore di annoiare il pubblico, che non poteva peraltro cambiare canale, ovvero andare in un altro cinema. Che maghi, a quei tempi, tutti quanti, per andare incontro al futuro.
Confrontare per credere la suggestione che, per la magia in assoluto e per i maghi antichi, conserva ancora un tipo come Woody Allen, che consegna il ruolo di protagonista nel suo ultimo film a un illusionista principe nella Berlino degli anni 30, facendo sparire elefanti in scena e così via. Per riflettere poi a lungo su magia, realtà, illusione e forza dei sogni per riuscire a vivere la vita vera.
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