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Matteo Salvo, L’uomo registratore che non sa dimenticare

matteo salvoÈ di Cantalupa l’unico italiano in gara ai campionati del Mondo di memoria:“All’università non avevo Metodo, facevo fatica a superare gli esami”

«In primo luogo non sono un fenomeno». E perché mai a Matteo Salvo, l’unico italiano che parteciperà al «campionato mondiale della Memoria», non va di essere considerato un prodigio della natura «in primo luogo»? Eppure lui ricorda tutto ciò che vuole anche se, dice convinto di convincere, «ciò che faccio è alla portata di chiunque perché per riuscirci uso il metodo di Cicerone». A cui dobbiamo molto, l’espressione usata da Matteo e una tecnica di memorizzazione: i fatti, per non scordarli, basterebbe associarli a posti reali. Al primo luogo che s’incontra usciti di casa, al secondo qualche metro più in là, al terzo, e via via così.

La lezione di Cicerone  

Associazioni mentali, cardini ai quali si ancora, uno dopo l’altro, la memoria che così ricorda ogni cosa. Anche la sequenza precisa delle orazioni potenti contro Catilina. Oppure numeri, volti, nomi, lingue, codici, liste. Che è quel che fa per lavoro e per diletto Matteo Salvo, 37 anni, ingegnere e «gran maestro di memoria».

Matteo vive a Cantalupa in una casa di pietra e legno. Appena può accende il camino e si mette a ricordare ciò che gli capita. «Detto così – ride – sembro uno che va al supermercato per memorizzare il codice a barre delle merendine. Diciamo che mi alleno». In questi giorni si sta preparando al «campionato mondiale» – si terrà a fine novembre a Londra – a cui parteciperanno poco meno di cento persone.

«Solo in Italia – dice serio – si tratta di un evento semi sconosciuto. Oppure per fenomeni da baraccone. Negli altri Paesi è tutto più serio. Alle scorse Olimpiadi a rappresentare la Mongolia c’erano il primo ministro e quello dell’Istruzione. Ciò che trasmette la competizione è un messaggio fondamentale, attrezzare la mente a ricordare può far crescere un popolo ».

La forza della memoria  

Tra i primati del campione: una sequenza di 1.512 cifre memorizzata in mezz’ora, e l’associazione di nomi internazionali per niente consueti, del tipo Shi Abdala, Barry Wasike, Lamberto Hajjiji e Frederik Adukumloco a volti corrispondenti: un’ottantina in quindici minuti. Il suo pezzo forte sono le associazioni tra fatti e luoghi alla Cicerone, tra suoni e numeri alla Leibniz, e la concentrazione alla Giordano Bruno.

Strabiliano la sua disponibilità e l’umorismo, perciò tentiamo una dimostrazione. «Per ricordare nomi e cognomi – spiega – cerco immediatamente riferimenti precisi. Per il primo mi servo di un’associazione rapida, per il secondo una parola che lo ricordi e che contenga almeno le prime due lettere». Così, nel gioco, Piero Fassino diventa «pero fastone», Silvio Berlusconi «salvia burlesque» Enrico Letta «ricco letto»

«I rimandi tra nomi da soli non bastano. Occorre fortificarli con le immagini». E non è colpa di Matteo se il nome del governatore del Piemonte ricorda una nota marca di intimo e il percorso della sua mente finisce lì .

«Non sono Pico della Mirandola, piuttosto – si corregge – ognuno di noi lo è. Sono stato uno studente universitario che non passava esami perché non aveva un metodo per ricordare ciò che leggeva. È così che mi sono appassionato all’arte della memoria: ho superato quattro esami in 60 giorni e non sono un genio».

Sul palco  

Ciò che Matteo insiste nel dire è che la sua memoria è alla portata di tutti perchè basata su metodi e tecniche di apprendimento che se venissero divulgate con convinzione consentirebbero di potenziare le capacità che ognuno ha ma non sa di avere. È un trascinatore perciò è sicuro di convincere. Il 9 novembre sarà a Borgaro al teatro Atlantic per dimostrare al pubblico ciò che sostiene. Chi volesse metterlo alla prova può partecipare. Meglio segnare data e ora dell’appuntamento però, il rischio in agguato è dimenticarle.

Fonte http://www.lastampa.it/2013/11/03/cronaca/luomo-registratore-che-non-sa-dimenticare-t88VP3lyIakeRLMxTQn1cN/pagina.html?fb_action_ids=10202515330473497&fb_action_types=og.recommends&fb_source=other_multiline&action_object_map=%7B%2210202515330473497%22%3A166682593538719%7D&action_type_map=%7B%2210202515330473497%22%3A%22og.recommends%22%7D&action_ref_map=%5B%5D

Andrea Clemente Pancotti

Principalmente sono io Andrea Clemente Pancotti: infanzia rovinata dai fascicoli di “STUPIRE!” di Carlo “Mago Fax” Faggi. Abbandona l’Arte per poi riscoprirla alla soglia degli ‘anta.“. Ora il team si e’ allargato, siamo comunque un gruppo di amatori, seriamente innamorati della Magia…

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