Nella Rete del Mago – Eric Mead, Recensione
Titolo: Nella Rete del Mago (titolo originale “Tangled Web”)
Autore: Eric Mead
Casa Editrice: Florence Art Edizioni
Anno: 2013 – Lingua: Italiano – Pagine: 192
Sito Web Autore: http://www.ericmead.org/
Eric Mead e’ l’unico prestigiatore, o meglio, uno dei due prestigiatori (l’altro e’ il Il Grande Tomsoni http://www.tomsoni.com/), che appare nel video documentario The Aristocrats http://www.imdb.com/title/tt0436078/, e solo per questo motivo dovrebbe essere considerato un grande.
Il libro si rivolge prevalentemente a close-up, nello specifico allo Strolling e Table-Hopping, con alcuni effetti originali e qualche rivisitazione di classici, tutto con riferimenti molto precisi e utili per allargare il proprio percorso di studio.
Molto spazio e’ dedicato agli effetti, ma la parte più interessante e’ quando Eric parla della magia, di cosa/come si deve comportare un prestigiatore rimarcando sul concetto del “Dire Qualcosa” e non solo cercare di compiacere il suo pubblico, dei suoi metodi di approccio al pubblico, ed a come il suo approccio si fonda e poco alla volta si trasforma in una esibizione di magia.
Un capitolo a parte e’ su quella che viene definita “Cartomagia Jazz”, partendo da “Il trucco che non si puo’ spiegare” di Dai Vernon, Eric Spiega il suo modo di affrontare un mazzo di carte per riuscire a fare davvero dei miracoli che non sono spiegabili. E’ una sezione difficile da comprendere e da mettere in pratica per i dilettanti ed amatori, ma che a mio giudizio puo’ aiutare a fare il salto e riuscire a proporre una cartomagia più professionale e stupefacente.
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Nella rete del Mago di Eric Mead è stato il mio ultimo acquisto,grandissimo libro e grande artista.
concordo su tutta la linea! quale parte ti e’ piaciuta di più?
In realta’ mi piace tutto del libro,soprattutto la parte psicologica dell’approccio con il pubblico, sono utili consigli,soprattutto per me che non sono un professionista ma un appassionato di prestigiazione e sincero ammiratore di tutti i grandi di questa arte. Unico neo se così si può dire è che io il libro lo avrei pubblicato in versione deluxe con una veste più pregiata! 🙂
a me piace, appunto, quando parla del “messaggio” che deve portare il prestigiatore, e quando espande in un certo senso il concetto di “cartomagia jazz” riprendendo il Trick That Cannot Be Explained. Purtroppo le versioni italiane sono quasi tutte fatte così, vedi anche le cattive scelte di impaginazione per Secret Agenda di Giobbi.