Professione Magicomio #recensione #review #spettacolo #show
In scena al Teatro 7 Off di Roma (via Monte Senario, 81a), dal 9 al 19 dicembre lo show è la “crasi” di due spettacoli ovvero Professione Magia e Magicomio. Il primo era di e con Francesco Frattarelli e il secondo di Francesco Scimemi. Incontrandosi i due Franceschi e trovandosi in perfetta sintonia hanno unito i due nomi dei loro spettacoli per creare qualcosa di divertente, folle, serio, spettacolare, commovente e faceto.
Tanto sono poliedrici e interscambiabili quanto sono le possibilità che su quel palco accada di tutto.
Scimemi è il vulcanico Demone della Tasmania che conosciamo, ma Frattarelli (che dovrebbe incarnare la parte del mago serio e non “cialtrone” come il collega) non gli è da meno.
Gags, pubblico coinvolto e travolto in una lunga carrellata che va dalla grande illusione, al mentalismo, alla manipolazione, a un momento bellissimo di recitazione seria e magica allo stesso tempo (Scimemi) e a un numero da cardiopalma di Frattarelli.
Lo spettacolo scivola via (purtroppo) velocemente tanto è tutto un susseguirsi di salite e discese da un’ottovolante in cui non sai mai cosa potrebbe accadere.
Ritmi teatrali da perfetti istrioni, musiche azzeccatissime, grandi cavalli di battaglia di Scimemi che sono talmente legati alla tipologia di volontario coinvolto, da risultare ogni volta nuovi perché tutto è basato sull’improvvisazione di battuta.
Un folletto che scorrazza e saltella sul palco che anche un problema tecnico trasforma in un grande atto scenico e un ragazzo dall’apparente serietà visiva e fisica che in realtà è una spalla talmente perfetta da lasciare quel ruolo per diventare complice.
Questo è un duo talmente diverso da essere uguali per uno spettacolo che, soprattutto di questi tempi, è un balsamo per il cuore e l’intelligenza.