QUEL MAGO DI BABBO NATALE
…e la magia di rimanere bambini
A volte ci chiediamo quale sia la magia più bella.
Abbiamo tutti capito che non c’è un effetto in particolare ma è il modo di presentarsi e presentarlo nel giusto contesto a regalare forti emozioni.
Capita anche che sia solo il contesto ad essere magico dal momento che esistono luoghi affascinanti o ricorrenze particolari come il Natale.
Agnosticamente do per certo che l’imperatore Aureliano nel 270 d.c. instaurò il culto della nascita di Gesù sostituendolo alla festa del Dio Sole importata dall’imperatore Marco Aurelio Antonino nel 218 d.c. direttamente dalla Siria. Ma democraticamente accetto ogni verità e credo, non posso far altro dal momento che anche nel completo scetticismo quell’atmosfera di magia la viviamo ogni 25 dicembre, respirandola ne facciamo sempre e comunque tutti noi parte.
Per me è una magia non credere nel Natale ed allo stesso tempo sentirlo ed augurarlo a tutti.
Forse i bambini vivono troppo egoisticamente questa festa associandola alla figura di Babbo Natale, personaggio leggendario originatosi in Turchia, passato per Bari (San Nicola) ed alla fine trasferito, dopo aver attinto dalle culture nordiche, al Polo Nord dove ha trovato una slitta trainata da renne volanti.
I bambini credono agli adulti ed a tutte le storie che gli raccontano, soprattutto quelle che gli fanno comodo, capita quindi che giungano all’età dove sanno che le renne non possono volare ma paradossalmente quelle di Babbo Natale si.
Mariano Tomatis (L’arte di Stupire ) descrive l’episodio del piccolo Henry dubbioso sull’esistenza di Babbo Natale. Si trovò a Disney World in Florida quando passò Babbo Natale nel corteo dei personaggi Disney, il padre di Henry tirò fuori un foglietto dove scarabocchiò il nome del figlio con una freccia rivolta verso di lui. Quando fu vicino al bambino, Babbo Natale lo guardò e gli disse sorridendo: «Buon Natale, Henry!» Il bambino rimase stupito, come faceva Babbo Natale a conoscere il suo nome?
D a qualche anno mi diverto a rendere reale Babbo Natale con un piccolo espediente, lo faccio per i miei figli che vogliono la magia (chi di noi non vuole la magia?) convinto di non pentirmi quando rimarranno delusi scoprendo tutto. Magari lo faranno lentamente in modo indolore e comunque saranno felici di averci creduto.
I miei due figli sanno che Babbo Natale si porta dietro un campanello. Lo poso a terra dinnanzi all’albero addobbato dicendo che Babbo Natale entra in casa, posa i regali e prima di ripartire suona
quel campanello. Verso mezzanotte (in realtà non è mezzanotte per i bambini) ci rifugiamo in camera da letto e aspettiamo, ma improvvisamente mi ricordo di chiudere il catenaccio della porta d’ingresso, riesco dalla stanza e velocemente sistemo i regali sotto l’albero per poi rientrare in camera da letto dai bambini.
Aspettiamo in silenzio, dopo qualche minuto si sente il campanello tintinnare, appena smette usciamo dalla stanza, andiamo in salone e sotto l’albero ecco i regali, la porta è chiusa ma la finestra è aperta, corro subito verso la finestra e urlo: «Lo vedo! E’ laggiù nel cielo!»
Ovviamente quando i bambini, distratti dai regali, arrivano alla finestra Babbo Natale è già sparito all’orizzonte, a me non è ancora accaduto ma può darsi che qualche bambino possa vedere veramente qualche puntino allontanarsi.
Il suono della campana era stato precedentemente registrato tramite pc, una volta inserivo tramite software una pausa di 3 minuti prima del tintinnio e facevo partire il player quando posavo i regali (ovviamente poi spegnevo il monitor). Ultimamente la pausa è di 20 secondi e faccio partire il player tramite smartphone collegato wireless (Remote Mouse per dirne una ).
Saranno i genitori o gli amici a svelare il segreto di Babbo Natale? Mi piacerebbero lo scoprissero da soli ma è difficile con un papà mago, oppure proprio per questo già immaginano ci sia sotto il trucco.
Pierfrancesco Panunzi
pierfra71@gmail.com
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