Risate, follia e un pizzico di magia: due chiacchiere con gli Strange Comedy
Intervista al duo “Strange Comedy” di Giulia Galliano Sacchetto (Buon Compleanno!)
Si sono incontrati su una pista da circo. Lei, Shelly Mia Kastner, trapezista, lui, Jason McPherson, clown. Lei canadese, lui americano. E sono diventati una splendida coppia, sia sul palco che nella vita. Insomma, sono diventati gli Strange Comedy, un duo comico magico tra i più apprezzati nel panorama artistico odierno. Un duo dove non esiste un protagonista e un assistente ma dove c’è un perfetto equilibrio. Cosa che difficilmente si trova in altre coppie che lavorano insieme.
Gli Strange Comedy, con il loro Strange Comedy Show, sono stati i quarti protagonisti della rassegna magica Sim Sala Blink, organizzata dal circolo magico Blink di Dronero.
Come avete creato gli sketch che compongono il vostro spettacolo?
Shelly: la creazione di uno sketch è un processo molto lungo. Molte nostre performance sono ispirate da vecchi varietà come quello dei Muppet. Quando abbiamo montato questo spettacolo Jason aveva già dei numeri suoi e io mi inserivo in quelli.
Jason: Poi lavorando insieme abbiamo cominciato a vedere quali erano le nostre abilità e in che maniera potevamo mescolarle per tirare fuori qualcosa di bello e divertente. Ma non è stato per niente facile. Abbiamo discusso molto, ma alla fine le discussioni sono utili perché permettono l’emergere di idee che magari non ti verrebbero in mente senza confrontarti con un’altra persona. Non abbiamo figli e per noi questo spettacolo è un po’ come se fosse nostro figlio. E come bisogna confrontarsi molto per crescere bene un figlio bisogna fare altrettanto per far crescere bene uno spettacolo.
Lo scopo del vostro spettacolo è far ridere la gente… Quanto è difficile farlo? La gente ride in maniera diversa a seconda del paese in cui vi trovate?
Shelly: É molto difficile far ridere. La gente cambia addirittura da città a città. Per esempio, una volta ci siamo esibiti in un paesino dove chi ci guardava aveva sempre vissuto lì non avendo quindi avuto esperienza delle situazioni che noi portiamo sul palco, come quella dell’aeroporto. E quindi nessuno ha riso, perché non capivano che cosa ci fosse da ridere. Invece, una volta eravamo in Belgio, abbiamo fatto tutto lo spettacolo e il pubblico è rimasto impassibile per tutto il tempo. Quando abbiamo finito io sono scoppiata a piangere temendo che ci avrebbero licenziati perché non avevamo fatto ridere nessuno. Mentre ero lì che piangevo arriva il produttore e ci dice: “Siete stati grandi, al pubblico siete piaciuti tantissimo!”. Quindi di fatto il loro restare impassibile era il modo in cui mostravano di essersi divertiti.
Il vostro è uno spettacolo di coppia… un vantaggio e uno svantaggio del lavoro in coppia?
Shelly: beh il vantaggio è che non arrivi mai la sera che ti siedi a tavola e chiedi a tuo partner “come è andata la giornata?” …
Jason: il vantaggio è che sei insieme tutto il giorno. Lo svantaggio è che sei insieme tutto il giorno… credo che per funzionare bene servano dei tempi da dedicare a sé stessi. Noi per esempio sappiamo quando uno di noi ha bisogno di staccare e rimanere un po’ da solo e lo rispettiamo. E magari ce ne prendiamo cura con qualche piccolo gesto. Per esempio, Shelly ama cucinare, così magari quando io so che lei vuole dedicare qualche ora alla cucina vado a comprare le cose che le possono servire. In generale serve equilibrio, che è la cosa più difficile da trovare e mantenere, sia sul palco sia fuori.
Oltre ad esservi esibiti nei teatri di tutto il mondo avete anche partecipato a Tu Si Que Vale… come considerate questi talent? Sono utili per la carriera di un artista?
Shelly: Credo che dipenda dal punto della carriera in cui sei. Nel periodo in cui abbiamo fatto Tu Si Que Vales ci esibivamo spesso in Italia quindi una buona parte di pubblico ci conosceva già per cui da questo punto di vista non ci cambiava molto. Invece, per un giovane credo sia importante perché ti fai conoscere e vivi una bella esperienza perché, almeno quello che abbiamo trovato noi, era un ambiente molto bello dove tutti ti trattano bene.
Dopo aver girato mezzo mondo siete arrivati a Blink… se doveste scegliere una parola per descriverlo quale utilizzereste?
Shelly: direi Positivo, perché è un posto dove si respira un’energia positiva.
Jason: direi Apprendimento, perché è un posto dove si può imparare molto.