Roy Horn (1944 – 2020)
Di Giulia Galliano Sacchetto
Chi era Roy Horn: dall’incontro con Sigfried, ai successi, fino all’incidente del 2003
Tutti noi maghi, almeno una volta, ci siamo ritrovati di fronte una loro locandina o un loro video. Perché Sigfried e Roy fanno parte della storia della magia. L’otto maggio, un pezzo dello storico duo se n’è andato. Roy Horn è scomparso a 75 anni a causa delle complicanze del Coronavirus, dopo che il 28 aprile aveva annunciato di averlo contratto.
“Oggi il mondo ha perso uno dei grandi della magia, ma io ho perso il mio migliore amico” ha detto Sigfried che conobbe Roy su una nave da crociera, dove lui si esibiva come illusionista e Roy lavorava come steward. Roy, già all’epoca grande amante degli animali, aveva un ghepardo domestico che aveva portato di nascosto sulla nave da crociera. Quando chiese a Sigfried se era in grado di far sparire un animale di quelle dimensioni, Sigfried gli rispose: “In magia tutto è possibile”. L’avventura non finì benissimo visto che, pare, i due vennero licenziati dalla nave.
Ma da quel momento non si lasciarono più e divennero un duo magico tra i più applauditi. Con i loro show incantarono tutto il mondo, combinando magia, circo ed esibizioni con animali e vincendo per ben due volte il premio Magician of The Year. Addirittura Michael Jackson scrisse per uno dei loro show una canzone intitolata Mind is the magic.
I due artisti si completavano alla perfezione. Sigfried era addetto a ciò che riguardava più strettamente la magia, mentre Roy si occupava degli animali. E lo faceva in un modo molto particolare. Non li addestrava nella maniera classica, ma interagiva con loro tramite una tecnica che chiamava condizionamento affettivo, che consisteva nell’allevare cuccioli di tigre fin dalla nascita, dormendo con loro per il primo anno di vita. “Quando un animale ti da la sua fiducia ti senti come se avessi ricevuto il più bel regalo del mondo” diceva Roy.
Un ulteriore prova dell’amore di Roy per le tigri fu l’incidente del 2003, quando durante uno spettacolo a Las Vegas Roy venne morso da uno dei felini, un esemplare di sette anni di nome Mantacore.
Tutto sembrava andare per il meglio, raccontò chi assistette all’incidente, ma all’improvviso Mantacore venne distratta da qualcuno del pubblico e si diresse decisa verso gli spettatori. Non essendoci barriere protettive Roy si lanciò in avanti, ponendosi tra la tigre e le persone e intimando al felino di sdraiarsi. Ma Mantacore non lo ascoltò e anzì lo morse ad una mano. “A quel punto a Roy sfuggì di mano la catena che era al collo della tigre. Lui si lanciò in avanti per riprenderla ma non ci riuscì” racconta Tony Cohen, uno spettatore che arrivava da Miami. Roy cominciò a dare dei colpetti alla tigre sulla testa urlando di mollare la presa. Mantacore lo lasciò andare, ma lui non riuscì ad allontanarsi. Cadde a terra e, in un attimo, Mantacore gli fu addosso e lo morse al collo. Mentre Sigfried accorreva la tigre trascinò Roy giù dal palco. “Lo trascinava come se fosse una bambola di pezza” ricorda un altro spettatore, anche se qualcuno tra il pubblico credette di assistere a qualcosa di combinato.
Quando si riuscì a staccare Mantacore da Roy, il mago era messo male. Il morso gli aveva danneggiato la vena giugulare, lasciando però miracolosamente intatta la carotide. Ma, prima di perdere i sensi, il pensiero di Roy andò a Mantacore: “Non uccidetela” disse soltanto. Il suo desiderio venne esaudito, tanto che la tigre comparve nello show che, sei anni dopo, chiuse idealmente quella serata rimasta a metà.
Così come l’’otto maggio si è conclusa la storia di un duo che resterà negli annali del mondo della magia.