Tesei, dicono di lui sul web
Il Mentalista, ovvero Francesco Tesei, nel corso della sua tournée è tornato al teatro Bellini il 15 aprile, dopo due anni di assenza, per una data unica dello spettacolo Mind Juggler, scritto, diretto e interpretato da lui stesso, per assistere al quale è affluito un considerevole pubblico, richiamato soprattutto dal successo televisivo. Infatti il personaggio che il one man show interpreta è il protagonista della serie televisiva Il Mentalista, andata in onda con audience sempre positivo nella stagione 2013. Lo spettacolo si presenta come una somma di numeri diillusioni mentali e cognitive che, come ha sottolinea l’attore, hanno lo scopo di «sbalordire gli spettatori dicendogli ciò che stanno pensando».
Tesei ha iniziato la sua carriera come illusionista, lavorando sulle illusioni causate dalla mente a discapito dei sensi, delle percezioni e finanche della ragione; a ciò ha aggiunto lo studio delle ricerche psicosociali di Milton Erikson, uno dei principali psicoterapeuti e iponoterapeuti del Novecento; non a caso lo spettacolo si apre proprio con una breve riflessione ispirata dalle parole di Erikson: «Ognuno di noi è molto più di ciò che pensa di essere, e sa più di ciò che pensa di sapere».
Durante l’intera serata, durata quasi tre ore, sul fondo del palco è proiettata una puntata tipo della serie TV, dilatata temporalmente, di cui nel riadattamento teatrale si ripropone il medesimo stile e taglio registico sia nella recitazione del Mentalista, sia negli elementi di supporto, come le suggestive musiche di sottofondo. Anche nella scenografia lo spettacolo riecheggia un set televisivo; difatti quest’ultima viene ridotta al minimo e privata della sua funzione illusiva: sullo spoglio palcoscenico sono presenti solo gli elementi di supporto ai vari numeri illusionistici: uno schermo proiettore e piccole quinte laterali e speculari, che disegnano l’immagine di due occhi delineando lo spazio della scena. Del resto, se l’illusione deve palesarsi scioccando le menti e gli occhi degli spettatori unicamente tramite la bravura del Mentalista, risulta inutile se non fuorviante arricchire con ulteriori elementi la scena. Ogni simbolo o rimando visivo proiettato sullo schermo non è né superfluo né casuale, ma ha il fine di traghettare lo spettatore all’interno del viaggio inconscio al quale partecipa. Tesei ripropone lo stesso personaggio del programma TV, curando ogni singolo dettaglio – l’abbigliamento, l’atteggiamento ironico e al contempo affascinante, il timbro vocale suadente – e così rendendolo riconoscibile dal pubblico mediatico alla stregua di un noto conduttore televisivo.
Gli esperimenti mnemonici e cognitivi da lui proposti sono tesi a minare le certezze degli astanti e a suscitare riflessioni sul libero arbitro, sul significato del nostro agire, sui condizionamenti sociali, sulla generale concezione del mondo nel quale viviamo e sulla nostra percezione di esso, fino ad arrivare alla casualità e al determinismo degli eventi.
La chiave di riuscita dello spettacolo è la scelta del Giocoliere della Mente – il Mind Juggler del titolo, appunto – di ammaliare la platea rendendola protagonista degli esperimenti psicologici e dei viaggi interiori proposti: ogni sketch prevede la partecipazione di ignari spettatori invitati a giocare con il pensiero, la comunicazione e l’immaginazione. Quest’espediente, fortemente utilizzato nel teatro d’intrattenimento, oltre a garantire una presa più forte sul pubblico, nel caso specifico conferma la veridicità delle illusioni. Difatti, come lo stesso Tesei sottolinea durante lo show, tutto ciò che si manifesta di sbalorditivo non ha nessuna natura paranormale, ma ha una spiegazione nella giostra che egli abilmente fa ruotare tra psicologia, illusione e percezione, capace di meravigliare i più diffidenti.
Dopo aver seminato il dubbio nelle menti della platea tramite i suoi giochi illusionistici, il Mentalista ci richiama all’uso della ragione e chiude la serata restando «onesto nella sua disonestà», ovvero citando la scrittrice Anais Nis che testualmente scriveva “Non vediamo la realtà com’essa è ma come noi siamo”, perché non esiste la realtà ma solo visioni relative di essa. Insomma, chiosa Tesei, occorre riflettere sul nostro agire perché le risposte che riusciamo a darci nella confusione del vivere quotidiano «plasmano il mondo nel quale viviamo».
È dal 2012 che Francesco Tesei, “il più importante mentalista d’Italia” porta in giro da nord a sud il suo spettacolo “Mind juggler” (lett. giocoliere della mente), forte di un successo di pubblico che lo ha portato quest’anno ad avere un programma tutto suo su Sky che si chiama, appunto, “Il Mentalista”. Lo show si articola in una serie di numeri in cui Tesei invitando alcuni membri del pubblico dimostra come le nostre scelte siano condizionate da schemi mentali e consuetidini tutt’altro che individuali.
Il mentalismo
Ma cos’è esattamente il mentalismo? A questa domanda, Tesei, che abbiamo intervistato poco prima di andare in scena al Teatro Bellini di Napoli, risponde partendo da lontano: “Il mentalismo è un’arte antica come l’uomo, fin da quando gli esseri umani hanno preso coscienza delle proprie facoltà cognitive, allora è nato il mentalismo. Ci sono esempi di mentalismo anche all’epoca dei Faraoni!. Parafrasando lo statunitense Larry Becker, il mentalista utilizza i 5 sensi per creare l’illusione di possederne un sesto. Grazie a questo ‘sesto senso’ il mentalista è in grado di presentare fenomeni paranormali sotto forma di spettacolo“. Ma se dovessimo spiegare in che cosa consistono gli spettacoli di Tesei a qualcuno che non ne avesse mai sentito parlare, diremmo che si tratta di una serie di “numeri” in cui il mentalista pone al proprio interlocutore delle domande, naturalmente senza farsi comunicare le risposte, salvo poi svelargliele alla fine dopo averle appuntate su un foglio di carta. Il che, detto così, potrebbe sembrare non molto innovativo, né affascinante. Ciò che però rende appassionanti i numeri di Tesei è la modalità con cui conduce le sue inchieste, il suo piglio apparentemente divagante, fantasioso, che mai e poi mai dà l’impressione di essere funzionale allo svelamento di ciò a cui l’interlocutore sta pensando. Ad ogni modo, per farsi un’idea in rete ci sono disponibili video in streaming in cui Tesei mette in mostra le sue davvero incredibili capacità. Inoltre, il mentalista ha anche un sito ricco di informazioni che vi consigliamo di consultare.
Trucchi
Tutti coloro che partecipano ai suoi spettacoli o ne vedono degli estratti su internet si chiedono: ma qual è il trucco? Lui però ci spiega che questa disciplina che è una sorta di cugina dell’illusionismo e della magia, non utilizza “trucchi” nel senso comune della parola, ma strategie, “tecniche”, come preferisce chiamarle. “Utilizzo – prosegue Tesei – delle trappole che facendo leva sulle mappe mentali che ognuno di noi ha, possono svelarmi delle informazioni o darmi degli indizi. Il discorso è molto ampio ma in buona sostanza tutto parte dal fatto che noi non vediamo la realtà per quella che è, ma per ciò che siamo noi, in altre parole, non esiste una realtà uguale per tutti, essa è frutto del processo interpretativo della nostra mente, e con il mio lavoro io cerco di provocare dei dubbi su ciò che ciascuno crede essere vero”.
Un po’ di biografia
Francesco Tesei ci ha raccontato che dopo aver iniziato con le classiche tecniche da prestigiatore per realizzare effetti di telepatia e di chiaroveggenza si è poi appassionato al mondo della psicologia e della comunicazione ritenendo che simili risultati potessero essere raggiunti senza il bisogno di attribuirsi poteri sovrannaturali. Perciò ha iniziato a pensare a dei numeri che esplorassero i poteri della mente in modo, per così dire, laico. Il suo percorso artistico inizia a ventuno anni quando viene ingaggiato da una compagnia di crociere per realizzare un one-man show. In seguito porterà il suo spettacolo in giro per il mondo, ma è nel 2005 che approfondisce i suoi studi di “psicologia applicata all’entertainment”, intraprendendo un percorso di formazione presso il Milton Erickson Institute di Torino e studiando Programmazione Neuro Linguistica (PNL) presso la NLP Italy. Qualche anno dopo, siamo nel 2009, la stampa italiana inizia a parlare di lui e dal 2010 grazie alla partecipazione ad alcuni programmi televisivi come “Mistero” e il “Il Senso della vita” diventa un personaggio pubblico, apprezzato da un numero sempre maggiore di fan.
Libri
Nel 2012 Rizzoli ha pubblicato il primo libro di Francesco Tesei col titolo “Il potere è nella mente, pensieri e comunicazione per vincere e non cadere il trappola”, in cui l’autore suggerisce idee e strategie applicabili nella vita quotidiana, proponendo ampie riflessioni sui misteri del pensiero e dell’inconscio attraverso continui richiami alle menti più brillanti di ogni epoca e esempi tratti dalle sue esperienze personali. “Conoscere se stessi, capire gli altri, intuirne i pensieri, condizionarli, superare gli ostacoli e i conflitti, assumendosi il diritto e la responsabilità di dare un significato a tutto quello che accade, diventando osservatori attivi, artefici e protagonisti del proprio destino”, questi sono i propositi del Mentalista.