“The St. James’s Guide, or the Sharper Detected” a cura di Preverino e Pusterla
È con un po’ di emozione che io, Gianfranco Preverino, e Marco Pusterla annunciamo la pubblicazione di un libro che rappresenta una nuova tappa di un percorso concernente la ricerca e il recupero di testi dedicati ai metodi dei bari.
Andiamo con ordine.
Nel 1825 fu pubblicato un magnifico libro sull’argomento: “The St. James’s Guide, or the Sharper Detected”, di autore anonimo.
Secondo i piani dell’autore il libro doveva essere stampato in quattro parti separate da vendere singolarmente, ma purtroppo la quarta parte non è stata trovata e si dubita della sua esistenza; la prima parte (di sole 34 pagine) è invece accessibile in Internet. Con gioia, io e Marco abbiamo trovato quella che, forse, è l’unica copia esistente contenente le prime tre parti.
Nell’introduzione l’autore spiega di aver volute scrivere il libro a causa di ciò che accadde a Londra due anni prima, quando William Weare fu ucciso da John Thurtell, il quale era convinto di essere stato imbrogliato a carte dal primo. L’omicidio di Weare coinvolgeva membri altolocati della società inglese ed ebbe un’enorme risonanza in Inghilterra, al punto che i quotidiani e la stampa popolare ne parlarono per mesi. Gli atti del processo furono riportati anche da diversi quotidiani italiani.
Per l’epoca in cui fu scritto (1825) il libro era un’opera innovativa per quanto concerne la descrizione degli stratagemmi dei bari: per alcuni argomenti era la prima pubblicazione, mentre per altri offriva la più accurata spiegazione mai scritta fino allora; il tutto accompagnato da tavole esplicative e disegni.
Proprio le 12 tavole disegnate (alcune a colori) sono di una rarità eccezionale: nessun precedente libro sui bari ne aveva mai avute così tante! Tra loro, per esempio, ci sono le prime raffigurazioni di tecniche per barare a dadi, di come creare le carte concave e convesse e di come eseguire il “push-off second deal”!
I contenuti sono straordinari e comprendono la prima descrizione di espedienti che solitamente si credono inventati molto più recentemente, ne faccio un piccolo elenco.
Il greek deal (servizio della penultima carta);
il third deal (servizio della terza carta);
il metodo per segnare le carte oggi chiamato “juice”;
come spacchettare un mazzo nuovo e come risigillarlo, dopo averne segnato le carte;
il “seconds” (una sorta di salto dei mazzetti eseguito con una tempistica diversa dal solito);
metodi per barare a Lottery (un gioco da banco, a premi, che si fa lanciando 12 dadi e sommandone il valore);
vari metodi per barare a dadi;
come truccare i dadi e come iniettargli il piombo per truccarli;
bussolotti truccati per i dadi;
come barare a Domino;
due scommesse da proporre ai giocatori di biliardo, entrambi in voga ancora oggi e che, anni fa, inclusi nel mio libro sulle scommesse da bar;
strategie per invogliare le vittime a scommettere somme di denaro;
un arguto metodo che serve a sapere quali stratagemmi per barare sono conosciuti dalla vittima designata, per evitarli ed eseguire quelli che non conosce…
E tantissime altre cose descritte in modo approfondito, che non posso menzionare tutte.
In questa riedizione, il testo è preceduto da due capitoli: il primo è uno studio storico-bibliografico, scritto da Marco Pusterla; il secondo contiene la mia analisi e commento riguardo ai metodi descritti per barare. Il testo lo abbiamo mantenuto in inglese, ma per gli italiani che lo acquisteranno sarà inviato un PDF contenente i due capitoli iniziali (quelli scritti da me e Marco) tradotti in italiano.
Come è stato per “L’Antidoto”, il libro è pensato come una “chicca” per collezionisti, rilegato con copertina rigida nera e con il titolo inciso in caratteri dorati; il tutto in tiratura limitata a 300 esemplari con ogni copia numerata a mano.
Sperando di non essermi dilungato troppo (tendo a farmi prendere dall’entusiasmo), concludo con una curiosità. All’inizio del libro l’autore dedica la sua opera a Robert Peel, che a quei tempi era un politico in vista e che manifestava interesse a risolvere i problemi di ordine pubblico, e l’autore scrisse il libro proprio per attirare la sua attenzione sul gioco d’azzardo e le truffe. Robert Peel, infatti, fu poi il fondatore del corpo di polizia chiamato Scotland Yard e ancora oggi è considerato come una figura molto importante per gli inglesi, tanto che la sua immagine appare tra i personaggi presenti nella copertina del “Sgt. Pepper” dei Beatles (vedere le foto allegate al primo commento a questo post).
Chi volesse maggiori informazioni è pregato di scrivermi in privato.
Grazie a tutti per l’attenzione. 🙂
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