Tiziano Ciovini (Tittix) – intervista di Roberto Bombassei
“La singolarità vera e nuova, l’originalità, non è cosa che si procacci di fuori; si ha dentro o non si ha; e chi l’ha veramente non sa neppure d’averla e la manifesta con la maggiore semplicità.” Luigi Pirandello
Conosco Tiziano da moltissimi anni. È un uomo semplice, educato, gentile. Ha iniziato a fare magia in punta di piedi ma fin da subito si è distinto per la sua ricerca di originalità. Abbiamo lavorato insieme in tanti eventi e manifestazioni e vi assicuro che il suo modo di fare magia piace molto. Il perché lo lascio scoprire a Voi tra le righe di questa sua rara intervista.
IL TUO PERCORSO NEL MONDO DELLA MAGIA
“Potrei dire che il mio percorso nel mondo magico è cominciato in una ludoteca, alla prima festa di compleanno in cui ho portato mia figlia che aveva un anno, in quella occasione era previsto l’intervento di un mago (un carissimo collega) mi sono meravigliato a vedere i bambini attoniti a osservare tutto ciò che lui faceva. Ma in realtà il mio primissimo approccio è stato quando da piccolo ho visto in televisione Silvan, da quel momento ho consultato assiduamente la sua spiegazione di un gioco di prestigio pubblicato nel manuale delle giovani marmotte. Detto fatto! Ho organizzato uno spettacolino a pagamento per i miei amici delle vacanze estive dove avrei eseguito quel gioco tanto studiato.
La preparazione dello show è stata un’esperienza molto divertente. Ho coinvolto mio cugino Roberto, per me Grisù, adesso è un pompiere è ma in quel periodo lavorava nell’azienda di fuochi d’artificio di famiglia. L’idea di esibirsi davanti ad un pubblico entusiasmava anche lui. Avevo trovato il mio assistente! Prepariamo la scaletta con i giochi, pubblicizzando nel paese con dei biglietti disegnati da noi stessi. Finalmente il gran giorno è arrivato, non mancava nessuno, tutto il pubblico ci acclamava, comodamente seduto sul marciapiede di una strada poco trafficata.
Ha inizio così lo spettacolo, uno dei giochi era mostrare una moneta da 100 lire che rimaneva in equilibrio sopra una da 50 lire, a seguire una bottiglia che rimaneva inclinata a 45 gradi senza cadere. Per fortuna nessuno ha chiesto il rimborso! Ma il giorno dopo è arrivata una sorpresa: attraversando la piazza del paese ho scovato uno degli spettatori che tentava di ripetere il mio esperimento di magia e non era il solo! Anche altri bambini provavano a ricostruire i giochi visti il giorno prima, aiutati dai genitori. Quello che nella realtà tutto era tranne uno spettacolo, si trasformò in un evento eccezionale tramandato di persona in persona con racconti sempre più ricchi.
Molti anni dopo, Vanni Bossi, allora presidente del CLAM; il club magico dove ho imparato tutto quello che so fare, mi ha raccontato dell’importanza di fare un gioco di prestigio a poche persone, che fosse di forte impatto, le persone nel raccontare l’accaduto avrebbero elevato la realtà dei fatti.
Al CLAM ho ricevuto la formazione e tutte le indicazioni per entrare nel mondo magico, ero ancora alle prime armi quando ho deciso di dedicarmi al pubblico dei più piccoli. Inizialmente è stata una scelta di mercato, che poi si è trasformata in una vera vocazione. I bambini mi hanno dato molte soddisfazioni, ho avuto immediatamente delle richieste di lavoro superiori a quelle a cui potevo adempire, sono arrivato al punto di dover organizzare tutto in modo da potermi esibire fino a quattro volte al giorno in posti diversi.
Ricevevo anche parecchie richieste per esibizioni per adulti. Mi bastava usare giochi più adatti (carte, bussolotti, monete etc.), ma il mio personaggio funzionava in entrambe le situazioni. Accorgendomi che le mie imperfezioni suscitavano ilarità, lavorando su questo ho raggiunto l’obiettivo di un maldestro prestigiatore. Sono state proprio le richieste in eccesso ed il fatto che il denaro non fosse più un problema a farmi decidere di lasciare il posto da dipendente fisso e dedicarmi completamente a questa nuova attività.
Ma non mi è bastato, anche mia moglie lasciò il suo lavoro per seguire nostra figlia Carlotta, (in quel periodo aveva sei anni) ed anche me, visto che ormai lavoravo ininterrottamente tutti i giorni, con doppi o tripli impegni nei festivi. Seguivo attivamente un corso di teatro, dizione, fonetica nelle sere libere! Ho scritto la sceneggiatura di ‘Un burattinaio in crisi’ una commedia teatrale insieme a Silvia Vicenzino, una compagna del corso di recitazione, facendo parte direttiva e artistica tutta da me. Ho affrontato il problema dei costi con ingegnose scenografie e l’arte del trasformismo, che ci ha permesso di utilizzare più personaggi senza assumere altre persone. Arte che ho utilizzata poi in molti numeri teatrali che proponevo nei miei show. “
COS’E PER TE LA MAGIA E COME VEDI IL TUO FUTURO
“Diciamo che la ‘magia ‘ ha rivoluzionato la mia vita, aprendomi molte porte che non avrei mai pensato di poter aprire.
Per il futuro mi auguro di poter continuare a fare quello che faccio, che potrebbe sembrare banale ma nell‘ultimo periodo abbiamo scoperto che nulla si può dare per scontato.”